giovedì 27 dicembre 2018

Solidarietà ai lavoratori del CUP Lazio




Il gruppo M5S alla Regione Lazio ha posto grande attenzione sulla delicata questione dell'appalto del servizio CUP alla regione Lazio. Il servizio CUP è stato esternalizzato a società terze dallo stesso ente regionale. Con il passaggio alla nuova azienda risultata vincitrice dell’appalto i lavoratori rischiano ora la decurtazione dello stipendio o il licenziamento.
I circa 2500 lavoratori, per l’80% composti da donne e membri appartenenti a categorie disagiate, sono giocoforza costretti a firmare contratti che li demansionano, che decurtano le loro ore lavorative e che infine tagliano uno stipendio già basso (circa 800 euro al mese) di anche 200 o 300 euro con la minaccia della perdita del posto di lavoro qualora decidessero di non firmare.

La situazione è talmente grave che abbiamo contattato l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione alla quale abbiamo fatto un esposto che ha avuto come conseguenza l’apertura di un’istruttoria. Abbiamo scritto alla Corte dei Conti paventando un forte danno erariale in quanto, a nostro parere, la Regione ha stanziato dei soldi post gara in modo irregolare. Abbiamo inoltre fatto intervenire l’ispettorato del lavoro e quindi il Ministero. Stiamo mettendo in campo tutte azioni atte ad affrontare questa vicenda e cercare di risolverla.

Con la lettera all’Anac, è stato chiesto di verificare la legittimità del contratto applicato ai dipendenti e se l’eventuale minor costo del lavoro derivante dal contratto, possa aver determinato un’eventuale anomalia dell’offerta. In attesa di avere un riscontro, chiediamo comunque che la Giunta Zingaretti rispetti l'accordo firmato per la tutela dei diritti dei lavoratori del Cup e avvii un iter di reinternalizzazione dei servizi pubblici regionali in modo da eliminare una volta per tutte le criticità strutturali che creano precarietà e minano la qualità dei servizi essenziali.

A tutti i lavoratori e alle loro famiglie esprimo la mia solidarietà e auguro, nonostante tutto, un anno nuovo migliore e più sereno.

sabato 22 dicembre 2018

Bilancio 2019: Passati 3 emendamenti



Dopo una giornata iniziata con un piccolo colpo di scena all’apertura dei lavori di cui alcuni giornali hanno parlato, abbiamo proseguito ieri fino a notte inoltrata l’esame della legge di bilancio della Regione per il triennio 2019 – 2021 e siamo riusciti a portare a casa qualche piccolo risultato.

Sono passati tre emendamenti che ho presentato:

Finanziamento dei costi aggiuntivi del personale per la redazione dei piani di assetto dei parchi regionali (importo 100.000 euro);
I Piani di assetto sono strumenti essenziali per la gestione e valorizzazione delle aree protette e la loro assenza si ripercuote negativamente sul tessuto ambientale e sociale del nostro territorio. Uffici ed Enti devono essere messi in grado di far rispettare norme e leggi, in primis la Direttiva Europea 92/43/CE onde evitare di incorrere in procedure di infrazione (ricordiamo ad esempio la EU Pilot 6730/14/ENVI relativa alla non corretta attuazione della direttiva quanto alle procedure di Valutazione di incidenza ambientale).

Finanziamento alla L.R. 21/2001 "Disciplina delle strade del vino, dell’olio d’oliva e dei prodotti agroalimentari tipici e tradizionali", con 50.000 euro per l'anno 2019, 150.000 euro per l'anno 2020, 100.000 euro per l'anno 2021;
È lapalissiano che la valorizzazione del nostro territorio con conseguenti benefici in termini economici e turistici passa per la promozione delle sue produzioni di eccellenza: vino, olio e prodotti agroalimentari in genere. I percorsi che indicano la presenza di vigneti, aziende agricole, oliveti, frantoi ecc., a quanto risulta, pare non sia stata finanziata e se ne è ottenuto perciò il reintegro.

Finanziamento della L.R. 26/2009 "Disciplina delle iniziative regionali di promozione della conoscenza del patrimonio e delle attività culturali del Lazio" con 50.000 euro per l'anno 2019, 50.000 euro per l'anno 2020, 50.000 euro per l'anno 2021. Il fondo avrà lo scopo di coprire le spese per la valorizzazione e la promozione dei siti Unesco patrimonio dell'umanità del territorio regionale.
Anche in questo caso per promuovere il territorio bisognerebbe valorizzarne gli aspetti peculiari che nel Lazio sono rappresentati anche dai numerosi siti archeologici e storici ivi presenti. Si è quindi richiesto il finanziamento con particolare riferimento ai progetti di valorizzazione e promozione dei siti iscritti nel patrimonio dell’Unesco al fine della valorizzazione turistica e della conseguente promozione economica e sociale delle comunità locali nei cui territori si trovano questi luoghi.

giovedì 20 dicembre 2018

Completare il sistema di depurazione a Civita Castellana


Come avevo già preannunciato precedentemente, ieri è iniziata la manovra di bilancio alla Regione Lazio che porterà all’approvazione del documento valido per il triennio 2019-2021.

Tra i vari emendamenti che ho presentato, anche grazie alle istanze arrivate dai territori, all’ascolto delle necessità dei cittadini, vi è quello inerente la richiesta di finanziamento che permetterebbe di completare il sistema di depurazione di Civita Castellana che è insufficiente in quanto, da ciò che risulta, solo circa il 30% del comune è coperto dal sistema di depurazione perché mancano le infrastrutture che collettano le acque nere.

A tale proposito presenterò in data odierna un Ordine del giorno alla legge di bilancio, mirante a impegnare la Giunta regionale al completamento dell’opera visto che anche l’interrogazione urgente a risposta scritta n.98 del 02.08.2018 è rimasta ad oggi priva di riscontro.

L’emendamento, come l’O.d.G., si riferisce alla Delibera di Giunta n. 635 del 30 settembre 2014 la quale, in sintesi, approvava lo schema di Accordo di Programma quadro “per l’attuazione del piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani”; inoltre l’intervento di collettamento e depurazione oggetto dell’emendamento veniva già finanziato nell’ambito del suddetto accordo, stabilendo anche le relative coperture finanziarie.

Ad oggi nulla ancora è stato fatto e spero quindi che l’emendamento venga accolto per completare un’opera necessaria e vitale per i cittadini di Civita Castellana.

Allegati:



venerdì 14 dicembre 2018

Ecomusei: nominati i membri del comitato scientifico



All’indomani del deposito dell'interrogazione firmata assieme ai colleghi Gaia Pernarella e Francesca De Vito per capire quali fossero le intenzioni della giunta regionale in merito all’attuazione della L.R. 3/2017 che istituisce gli ecomusei, della quale vi avevo parlato in precedenza, apprendo che qualcosa si è sbloccato.

Con Decreto del 6 dicembre 2018 T00298 del Presidente della Giunta Regionale, che è in possesso delle deleghe per la cultura, è stato istituito il comitato scientifico che avrà il compito di redigere il regolamento che dovrà definire criteri e requisiti necessari per ottenere la qualifica di ecomuseo.
Secondo l’art. 2 della Legge 03/2017 l’ecomuseo viene definito come “una forma museale territoriale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità, attraverso un progetto integrato di tutela e valorizzazione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, connotato da peculiarità storiche, culturali, paesistiche ed ambientali”.

Come riportato nel suddetto Decreto, che è qui allegato, “l’incarico di membro del Comitato è conferito a titolo gratuito, quindi non prevede la corresponsione di compensi, gettoni o altre somme, neppure a titolo di rimborso spese e non comporta oneri a carico del Bilancio regionale”. 

Auspico pertanto che il comitato possa riunirsi il prima possibile per definire criteri e parametri che permetteranno alle tante realtà locali di poter finalmente presentare la domanda e quindi poter eventualmente accedere ai fondi appositamente finanziati ogni anno in sede di bilancio regionale.

Allegati:

Bilancio preventivo regione Lazio 2019: gli emendamenti



In data odierna parteciperò alla commissione bilancio in attesa, mercoledì prossimo, di discuterne in consiglio regionale quando assieme ai miei colleghi sarò impegnata a votare il bilancio preventivo della Regione Lazio che approderà in aula proprio in quella data. 

Sarà una maratona bella tosta: siamo stati infatti convocati fino al 24 dicembre tutti i giorni dalle 10 alle 19.00, con il sospetto nemmeno troppo infondato, che tra discussione ed emendamenti la cosa potrebbe protrarsi ben oltre l’orario canonico. 

Per quanto mi riguarda ho presentato una decina di emendamenti alcuni dei quali sono stati costruiti attraverso il lavoro in consiglio e nelle altre commissioni, altri invece sono frutto di un lavoro certosino dei vari meetup della provincia di Viterbo. Alcune istanze infatti sono state concordate con le varie realtà locali e sono il risultato di incontri, discussioni e visite sul territorio attraverso le quali sono state affinate e perfezionate. Trovate tutto in allegato.




martedì 11 dicembre 2018

Il piano acque è già carta straccia



Non vogliamo fare sempre i grillini che dicono no a ogni cosa, che protestano, che non fanno proposte e che cercano sempre il pelo nell’uovo ma stavolta a mio parere si è un po’ esagerato.

L’antefatto: oggi eravamo in commissione bilancio e abbiamo ascoltato in audizione l’assessore Alessandri. Nel bilancio di previsione per il 2019 risultano impegnati 2 milioni e 300 mila euro per le risorse idriche e la depurazione delle acque.

Ora, essendomi studiato il piano acque di ben 1400 pagine, qualcosa di certo può essermi sfuggita; ma ricordo molto bene un dato messo nero su bianco e cioè che nel documento si prevedono ben 2300 milioni di euro da spendere in 6 anni per questo settore di vitale importanza. Fermo restando, come ho anche fatto notare in una precedente riunione della commissione preposta. che la cifra è assolutamente spropositata, facendo un rapido calcolo parliamo di circa 383 milioni di euro annui. Ora, se l’impegno di spesa in bilancio è di pochi milioni di euro, i restanti dove sono?

Il piano delle acque approvato pochi giorni fa è già carta straccia a quanto sembra.
Questa è la problematica di non poco conto che ho sollevato in commissione e alla quale non ho avuto risposta.

La conclusione è che stanti così le cose, siamo già con le carte in regola, si fa per dire, acché la Commissione europea avvii una procedura di infrazione contro il nostro paese per il mancato raggiungimento degli obiettivi della direttiva europea sulle acque. Oggi quindi abbiamo avuto la certezza che nulla verrà fatto evitarla. Loro però sono quelli bravi e competenti osannati dai giornali.

venerdì 7 dicembre 2018

Acqua pubblica: m5s, massima trasparenza sui tavoli per la nuova governance




“Quali le iniziative portate avanti per rendere operativa la legge regionale 5/2014, chi siano i partecipanti al tavolo tecnico istituito per la proposta di nuova governance del Sistema Idrico Integrato nella nostra regione e a quali risultati il tavolo è giunto dopo le consultazioni.”

Queste, in sintesi, le richieste contenute nell’interrogazione che ho depositato assieme agli altri consiglieri regionali M5s del Lazio a mia prima firma.

La questione della cessione del Sistema Idrico Integrato agli attuali gestori degli ATO è quanto mai attuale viste le recenti note inviate dall’assessore ai comuni degli ATO 1 e ATO 2 nelle quali la Regione intima il trasferimento delle infrastrutture idriche al gestore d’ambito pena il commissariamento. In commissione congiunta Ambiente e Agricoltura e Tutela del territorio, l’assessore Alessandri ha riferito sui lavori del tavolo tecnico regionale, istituito ai sensi della DGR 218/2018, e delle comunicazioni inviate alle Conferenze dei sindaci degli ATO per sollecitare l’individuazione di referenti ai fini dell’avvio di un tavolo istituzionale per fare il punto sui lavori del tavolo tecnico.

Allo stato attuale però non c’è stata alcuna risposta da parte delle conferenze dei sindaci: il tavolo tecnico dovrebbe lavorare nell’ottica dell’attuazione della legge regionale 5/2014 con l’obiettivo di definire i nuovi ambiti sulla base dei bacini idrografici (così come dettato anche dai principi della proposta di legge n.52 “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” il cui iter è iniziato in parlamento).

La legge 5 è una legge di iniziativa popolare arrivata all’approvazione in consiglio regionale attraverso un percorso partecipato dal basso per questo è quanto mai importante che si rispetti la massima trasparenza, auspicando al contempo il coinvolgimento di comitati e associazioni che da tempo si battono per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua nella nostra regione.

Allegati:


giovedì 6 dicembre 2018

Ecomusei: si attui la legge



Ho depositato assieme ai colleghi Gaia Pernarella e Francesca De Vito un'interrogazione per capire quali siano le intenzioni della giunta rispetto all'attuazione della L.R. 3/2017 che prevede l’istituzione degli ecomusei.

La legge che si titola quale "Riconoscimento e valorizzazione degli ecomusei nel Lazio" definisce all’art. 2 l’ecomuseo come “una forma museale territoriale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità, attraverso un progetto integrato di tutela e valorizzazione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, connotato da peculiarità storiche, culturali, paesistiche ed ambientali”.

Vogliamo sapere dal Presidente Zingaretti, competente in quanto in possesso delle deleghe per la cultura, quali siano i tempi per l'approvazione del regolamento che andrà a definire i criteri e i requisiti per il riconoscimento della qualifica di ecomuseo.
La legge viene finanziata ogni anno in sede di bilancio regionale ma senza la necessaria disciplina dei criteri previsti dal regolamento le numerose realtà regionali che attendono il riconoscimento in tal senso non possono accedere ai fondi.
Allo stesso tempo manca la designazione dei membri del comitato tecnico scientifico avente il compito di redigere il regolamento succitato i cui membri sono decaduti a fine della scorsa legislatura.

Mi auguro che la Giunta intervenga celermente nell’attuare una legge importante per la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, storico e culturale e che questo atto non sia la solita scatola vuota utile solo per acchiappare qualche voto in campagna elettorale.

Allegati:

interrogazione Ecomusei

mercoledì 28 novembre 2018

Salta la commissione per la moratoria Talete




Ieri 27 novembre 2018 era prevista la riunione informale dei membri della commissione VIII e XI sulla redazione di una moratoria congiunta a favore di quei comuni che rifiutano il passaggio del servizio idrico integrato alla Talete pena il loro commissariamento minacciato proprio dalla Regione Lazio.

La riunione, nonostante l’importanza e l’attualità dell’argomento è saltata per mancanza di partecipanti.

Ritengo non rilevante il colore politico di chi presenta tali atti dentro la commissione se si basano su principi condivisibili come d’altro canto il Movimento 5 stelle ha sempre ribadito a tutti i livelli.
Per quanto mi riguarda presenterò delle modifiche al testo proposto per renderlo maggiormente coerente con i principi della Legge regionale 5/2014 e per ribadire la centralità della regione nell'attuare un sistema gestionale diverso da quello attuale.

Non è un bel segnale da dare a quei Sindaci che da soli si stanno opponendo allo strapotere delle lobby e dei gestori mantenendo in piedi un sistema virtuoso di gestione delle infrastrutture idriche lontano da logiche di mercato così come sancito, in sostanza, dal bistrattato referendum del 2011.
Non è un bel segnale da dare nemmeno ai tanti cittadini che credono nella gestione pubblica dell'acqua e nei principi stabiliti dalla L.R. 5/2014 "Tutela, governo e gestione pubblica delle acque" nella quale si sancisce il principio di gestione della risorsa sulla base dei bacini idrografici e quindi su un dimensionamento degli ambiti territoriali ottimali (A.T.O.) prossimo alle comunità.

Mi auguro che la prossima riunione sia più partecipata e si possa svolgere senza intoppi al fine di giungere ad una definizione della moratoria il prima possibile e dare così una risposta a chi la sta aspettando.

lunedì 26 novembre 2018

Solidarietà ai dipendenti di Etruria Musei



Esprimo tutta la mia solidarietà ai dipendenti della società Etruria Musei s.r.l. in servizio presso i Musei Archeologici nazionali di Tarquinia e Cerveteri che hanno ricevuto lettera di licenziamento proprio una settimana fa.

Le necropoli di Tarquinia e Cerveteri, uniche nel loro genere, rappresentano una preziosa testimonianza dell’antica civiltà etrusca e sono state inserite nel 2004 nella Lista del patrimonio Mondiale dell’Unesco. È chiaro perciò che, affinché attraverso la fruizione di queste importanti vestigia del passato vista la loro enorme attrattiva in campo turistico, si giunga ad un forte sviluppo sociale ed economico del territorio, devono essere previste adeguate strategie di utilizzo e valorizzazione unitarie.

Mi sono quindi interessata della cosa prendendo contatti, assieme alla collega Francesca De Vito,  con la dott.ssa Gabrielli direttrice del Polo Museale del Lazio e inviando una lettera al Direttore generale Musei dott. Antonio Lampis presso il M.I.B.A.C. a Roma e ho sollecitato l'espletamento con somma urgenza di una nuova gara di affidamento dei servizi chiedendo altresì la tutela dei lavoratori che nel frattempo hanno acquisito specifiche competenze in modo che possano riprendere il lavoro prima possibile.

Seguirò senz’altro l’evolversi della vicenda e farò quanto è in mio potere affinché siano creati meno disagi possibili ai lavoratori e alle loro famiglie.

domenica 25 novembre 2018

Fondi europei per la cittadinanza e l'integrazione



È stato pubblicato, con deliberazione 188 del 24 ottobre 2018, il bando relativo al “programma per la concessione di contributi economici a sostegno di iniziative per la promozione delle politiche europee, della cittadinanza e dell'integrazione europea”.

Lo stanziamento è di complessivi 50.000 euro eventualmente incrementabili. I documenti, unitamente allo schema della domanda di richiesta contributo sono reperibili a questo link.

È senz'altro un’importante iniziativa del consiglio regionale che si propone di erogare dei contributi a favore di iniziative “volte a promuovere la conoscenza delle politiche e delle attività dell’Unione europea attraverso azioni di sensibilizzazione e di diffusione di informazioni utili e di buone pratiche coinvolgendo l’opinione pubblica e i cittadini, in particolare i più giovani, in un dibattito informato per comprendere il senso della costruzione dell’Unione europea e di far scaturire una maggiore consapevolezza della identità e appartenenza europea”.

Le linee di indirizzo al testo del bando sono state discusse in Commissione Affari Europei ed ho dato il mio contributo facendo in modo che tra i criteri di valutazione venisse inserita la diffusione territoriale delle iniziative e che, il soggetto beneficiario dovesse rendere conto delle attività svolte e dei risultati conseguiti. Le linee di indirizzo del bando sono state definite anche attraverso l'ascolto delle organizzazioni per la promozione dell'integrazione e della cittadinanza dell'Unione europea degli under 30.

In conclusione, mi si permetta solo una mia personale valutazione: valori e principi fondanti dell'Unione Europea sono universali anche se molto meno condivisibili sono le politiche passate e presenti dell'unione Europea e degli istituti finanziari ad essa legati.

Per brevità riporto qui sotto i link diretti per la documentazione:


mercoledì 21 novembre 2018

Piano regionale delle acque: un aggiornamento.




Che ci sia sempre da stare in guardia quando si tratta di gestione delle acque ormai è risaputo: lo sanno molto bene i 26 milioni di elettori che nel 2011 hanno votato per l’acqua pubblica e che ad oggi non hanno visto i risultati della loro volontà.
In commissione Ambiente, durante la discussione dell’aggiornamento del Piano delle acque, abbiamo infatti sventato un tentativo trasversale di abrogare il divieto di scaricare acque reflue industriali in acque superficiali utilizzate o destinate alla produzione di acqua potabile. Con un emendamento delle norme tecniche di attuazione del Piano (a questo link potete scaricare la versione del 2016 del piano. Fate attenzione che sono oltre 130 mb) presentato da Forza Italia e da LeU si tentava di eliminare il comma 2 dell’art 12 che recita: “Sono vietati gli scarichi di acque reflue industriali in acque superficiali utilizzate o destinate ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile”. Una, non stento a definirla folle, volontà bipartisan che evidenzia sempre più l’interesse privato nella gestione di un bene comune prezioso come l’acqua certamente in barba al referendum del 2011 ma soprattutto in considerazione del contesto ambientale attuale caratterizzato sempre più dal rischio siccità ed emergenza idrica.

Il Piano delle acque della Regione Lazio ha l’obiettivo di delineare le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di qualità dei corpi idrici dettati dalla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA, 2000/60/CE).

Il Piano però contiene, a mio parere, numerose contraddizioni.

La prima riguarda il fatto che è in discussione una fotografia dello stato ecologico di fiumi, laghi e acque marine costiere obsoleta in quanto i dati raccolti nel Piano risalgono al periodo 2011 – 2014. Alla fine del 2018 si arriverà molto probabilmente all'approvazione dell’aggiornamento di un Piano delle acque che non ha nulla a che vedere con lo stato ecologico attuale delle acque regionali con il conseguente rischio che le misure programmate siano di fatto già superate, inutili, o peggio, inadeguate.

La seconda riguarda gli obiettivi prefissati dal Piano che dovevano essere raggiunti entro il 2015 così come dettato dalla DQA. Sinteticamente, per meglio fare comprendere, riporto quelli che sono gli obiettivi indicati dalla DQA:

·       Sia mantenuto o raggiunto per i corpi idrici significativi superficiali e sotterranei l'obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di "buono";
L’assegnazione dello stato ecologico ai corpi idrici avviene attraverso fasi successive.
La fase I prevede l’integrazione tra elementi biologici e fisico-chimici.
Ad ogni indicatore biologico viene associata una classe. Anche agli elementi fisico chimici, attraverso l’indice LIMeco, viene assegnata una classe. Le classi variano tra: ELEVATO, BUONO, SUFFICIENTE, SCARSO e CATTIVO. (fonte: Arpa Marche)

·       Sia mantenuto, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale "elevato";

·       Siano mantenuti o raggiunti gli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici a specifica destinazione costituiti da:
a) le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile;
b) le acque destinate alla balneazione;
c) le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci;
d) le acque destinate alla vita dei molluschi.
e) le acque ricadenti nelle aree protette siano conformi agli obiettivi e agli standard di qualità previsti dalla normativa.

Ovviamente stanti i dati disponibili, non possiamo sapere quale sia lo stato ecologico aggiornato. Possiamo però evincere che tali obiettivi non sono stati raggiunti nel 2015 e che la situazione è addirittura peggiorata. Confrontando lo Stato ecologico 2007 – 2014 (tabella in allegato), si rileva una diminuzione della classe ecologica per la maggior parte delle acque laziali, il che evidenzia un effetto nullo di qualsivoglia politica regionale di tutela delle acque. Questo ha, potenzialmente, la non trascurabile conseguenza di esporre la Regione Lazio a nuove procedure di infrazione da parte Europea.

Altro elemento critico riguarda il numero di stazioni di campionamento per il monitoraggio delle acque che sia dal sito ARPA Lazio sia dagli allegati tecnici al Piano si evince essere notevolmente inadeguato per definire il quadro conoscitivo nel Lazio. Basta pensare ai 16 laghi rappresentati da una rete di monitoraggio di solo 16 stazioni di prelievo (V. figura sottostante e in allegato). Per questo ho presentato un Ordine del giorno approvato in consiglio nel mese di settembre che impegni la Giunta ad aumentare il numero delle stazioni di monitoraggio.


Non si può evitare un passaggio sull'analisi finanziaria delle misure di conservazione della risorsa idrica la cui stima è 2444 milioni di euro su tutto il territorio regionale (V. tabella). Di questi circa 200 andrebbero destinati ai bacini idrografici della provincia di Viterbo: una cifra talmente elevata che difficilmente si vedrà spesa nei prossimi bilanci regionali.

Ritengo che un’adeguata gestione quali-quantitativa della risorsa idrica debba essere effettuata sulla base dei principi di economicità, efficienza e ecosostenibilità da tempo affermati nella norma regionale 5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque dove si attesta il principio di prossimità della gestione da realizzarsi secondo bacini idrografici regionali.
Ovviamente il Piano delle acque richiederebbe ulteriori approfondimenti che mi riservo di effettuare a breve e dei quali vi informerò prossimamente.



Allegati:

Link per approfondire:



lunedì 19 novembre 2018

I ritardi della Regione faranno perdere milioni di euro di fondi PSR


"Le aziende agricole laziali rischiano di perdere decine di milioni di euro di fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale a causa della burocrazia elefantiaca di questa Regione”.

Questo in sintesi l’intervento della consigliera regionale M5s del Lazio, Silvia Blasi in occasione del Consiglio Regionale indetto per discutere dei ritardi della Regione in merito all'attivazione delle misure previste dal Programma di Sviluppo Rurale – PSR 2014/2020.

“Numerose sono le segnalazioni di mancati pagamenti riguardanti ancora il PSR 2007/2013. Esemplificativa è la vicenda di due aziende agricole che avevano presentato domanda per finanziare dei prepensionamenti attraverso un bando indetto nel 2008. Solo una determina (G12950) dell’ottobre scorso ha finalmente sbloccato i pagamenti. Intanto chi doveva andare in pensione si sarà arrangiato da solo", continua la consigliera Blasi. “Oggi rischiamo di perdere oltre 11 milioni di euro del vecchio programma 2007/2013 e 3 milioni di euro della programmazione 2014/2020.

La deadline è alle porte: i fondi dovranno essere assegnati entro il 31 dicembre 2018”.

“Chiediamo una semplificazione dei bandi, perché la complessità delle procedure molto spesso scoraggia gli agricoltori a usufruire di queste importanti risorse. Senza contare i costi che queste persone devono affrontare per dotarsi di consulenti preposti alla compilazione dei bandi. Inoltre la Giunta dovrà chiarirci come vorrà spendere questi fondi mancanti, visto che i tempi brevi nell'elargirli rischiano di far perdere di vista le politiche strategiche fondamentali per l'agricoltura nella nostra regione approvando bandi e graduatorie vecchie senza una valutazione attenta.  – conclude la consigliera del M5s del Lazio - Ricordiamoci che l’agricoltura è il perno dell’economia delle zone rurali della nostra regione, un importante volano anche per il turismo del territorio”.

giovedì 15 novembre 2018

500.000 euro dalla Regione per recupero del patrimonio



Approvata dalla Giunta Regionale con delibera DEC40 del 9 ottobre 2018 (V. allegato) uno stanziamento di 500.000 euro per il recupero di ville, dimore, complessi architettonici, parchi e giardini con valore storico siti nella nostra regione che diventerà effettivo nel momento in cui entrerà in vigore la L.R. n. 8 del 20 giugno 2016.

L'atto specifica le linee di indirizzo per gli interventi da sostenere e i possibili beneficiari dei fondi che potranno presentare regolare domanda se inseriti, al momento della presentazione della domanda, nella Rete pubblicata nella sezione “cultura” del sito istituzionale della Regione Lazio

La rete delle dimore storiche regionali a cui appartiene, per esempio Villa Bruschi Falgari a Tarquinia, oppure Castello Ruspoli a Vignanello, solo per citarne due, la trovate al seguente link. È fondamentale che la Regione sostenga la valorizzazione del nostro immenso patrimonio storico ed architettonico, spesso abbandonato e fatiscente, ed invece potenziale volano economico del nostro territorio. 

È senz'altro un buon inizio e mi auguro che i fondi destinati a tali interventi possano aumentare in sede di discussione del prossimo bilancio regionale.

Allegati:



mercoledì 14 novembre 2018

Maltempo e danni agricoltura, approvato il mio ODG in consiglio regionale


Ho fortemente a cuore l'agricoltura e le aree rurali in quanto settore strategico per l'economia del nostro territorio e contributo fondamentale al benessere presente e futuro. I recenti eventi atmosferici occorsi nel sud del Lazio ci ricordano la grande vulnerabilità di questo settore che necessita di maggior tutele e semplificazioni amministrative sia per i danni provocati dalle ondate eccezionali di maltempo sia in relazione all'accesso ai fondi regionali del PSR. 
Ricordo che proprio Tarquinia e Montalto di Castro il 14 giugno scorso sono colpite da una forte grandinata che ha mandato in rovina coltivazioni di grande pregio. Si è trattato di un evento eccezionale per intensità e danni provocati,come certificato dalla relazione degli Uffici Regionali di Viterbo, provocando perdite economiche per oltre 1,5 milioni di euro solo alle imprese agricole colpite, senza contare tutto l'indotto venuto a mancare come il lavoro stagionale e le commesse con i distributori. 
Da subito mi sono attivata divenendo prima firmataria di un ordine del giorno approvato all'unanimità in consiglio regionale che impegna l'assessore regionale all'agricoltura affinché provveda ad attivarsi con il Ministero competente per verificare la possibilità di agire in deroga ai criteri di cui al decreto legislativo 102/2004, proprio perché i danni sono assicurabili. In questi mesi ho interloquito con strutture regionali e del Ministero, e mi auguro che vengano trovate le risorse per compensare le enormi perdite avute nel settore.

Silvia Blasi

martedì 13 novembre 2018

"Fondiamo", a Bruxelles un corso di formazione sui Fondi europei


Sono stata tre giorni a Bruxelles per studiare ed approfondire una tematica estremamente importante ed attuale come quella dei Fondi europei.

Il corso Fondiamo organizzato dal Vice Presidente del parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo è stato un importante opportunità di approfondimento su questa materia. I fondi europei infatti sono una risorsa fondamentale per promuovere innovazione, sviluppo e ecosostenibilità nel nostro e in tutti gli altri paesi d’Europa. Dati alla mano la politica di coesione europea, che rappresenta circa un terzo del bilancio dell’unione ed il 12% della spesa pubblica in Italia, nella programmazione 2007/2013 ha consentito la creazione di 89000 posti di lavoro, il sostegno a 82000 PMI, la produzione di 586 MW di energie rinnovabili, l’accesso alla banda larga a 2,3 milioni di persone ed attività di formazione per 1,9 milioni di persone tramite il programma FSE in Italia.

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Questo è un momento cruciale per la definizione delle politiche della nuova programmazione europea a cui il Lazio partecipa realizzando la programmazione regionale. In questo contesto la quota di fondi che ciascuna regione riceve dipende dalla ricchezza della regione stessa, ovvero dal reddito pro capite. In uno scenario europeo, la regione Lazio è classificata come una delle più sviluppate, come si evince dalla mappa allegata (slide_1). In Italia esiste un gap economico - sociale evidente tra Nord e Sud, dove si collocano le regioni meno sviluppate e più bisognose di sostegno da parte dei fondi UE.

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A latere, una mia piccola riflessione: questo divario sembrerebbe incolmabile considerato che l’UE spende da sempre molti più fondi per le regioni del sud che per quelle del nord. Mi chiedo dove vada a finire tutto questo denaro e che risultati ha dato e sta dando, ma questo discorso meriterebbe un approfondimento a parte.  


Per l’Italia la prossima programmazione prevede un budget di circa 38,6 miliardi di euro da spendere in 7 anni, con un aumento di circa il 6% rispetto alla dotazione 2007/2013 (slide_2). Fondi che dovranno essere usati per realizzare 12 obiettivi tematici inclusi in tre grandi aree quali:
1.     sviluppo ed innovazione;
2.     conservazione della biodiversità;
3.     politiche di inclusione sociale.
(slide_3).

Questo è un momento cruciale perché è in fase di definizione il programma regionale 2021/2027; cosa sta facendo il Lazio? Esiste una fase di concertazione con i territori nell’orientare la prossima politica di spesa dei fondi UE?

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Una risorsa purtroppo, ad oggi, gestita veramente male nella nostra Regione dove ancora devono essere spesi oltre 11 milioni di euro della vecchia programmazione 2007 – 2013. Questi soldi devono essere spesi entro il 31 dicembre 2018 pena la perdita definitiva del finanziamento. È chiaro che Il Lazio si trova in affanno e deve rincorrere questa scadenza gestendo l’erogazione di fondi velocemente. Questo comporta il rischio di commettere errori anche meramente materiali oltre che, fatto ben più grave, porre scarsa attenzione alle politiche veramente importanti per il nostro territorio con la conseguenza di favorire alla fine i soliti amici.

Infine voglio fare un breve accenno e condividere l’approfondimento sul programma UIA (Urban Innovative Action) che è in scadenza a gennaio 2019 (https://www.uia-initiative.eu/en) i cui beneficiari sono i comuni. È un programma che prevede la sperimentazione di soluzioni innovative nelle aree urbane nell'ambito della transizione digitale, uso sostenibile del suolo, povertà urbana e sicurezza urbana. Un’occasione da sfruttare per cambiare la qualità della vita nelle nostre città spesso soffocate da sistemi di trasporto inquinanti ed obsoleti, da tensioni sociali legate a spazi urbani abbandonati e da scelte urbane dissennate poiché non inclini alla valorizzazione di aree verdi e spazi di inclusione sociale. Sarebbe opportuno che tutti gli organi territoriali competenti si attivassero per non perdere l’ennesima ghiotta occasione.

Silvia Blasi

domenica 28 ottobre 2018

Asl chiarisca futuro Ospedale di Tarquinia

Ho incontrato il Direttore della ASL, Daniela Donetti, e il Direttore Sanitario, Antonella Proietti per affrontare questioni annose relative all'Ospedale di Tarquinia, presidio storico molto importante per bacino di utenza dei servizi diagnostici e di primo soccorso la cui popolazione di utenti raddoppia per i turisti presenti sulla fascia costiera nei mesi estivi fino a raggiungere picchi di oltre 100 mila persone.
Purtroppo l'ospedale, nonostante ingenti investimenti per la ristrutturazione, è stato fortemente depotenziato avendo perso nel tempo diverse strutture complesse, come ostetricia e ginecologia. Per quanto non sia un nodo importante della rete cardiologica ed il pronto soccorso è in carenza di personale, grazie alla professionalità e spirito di servizio del personale, l'ospedale consegue ottimi risultati sul trattamento degli infarti del miocardio, compensa la scarsa assistenza del territorio su alcune patologie così come in indicato dagli esiti del Pre.Val.E., altrettanto per il trattamento della cole-cistectomia si registrano corrette pratiche ed elevato numero di interventi oppure per il trattamento della frattura del femore entro 28 ore dove si rileva un elevata accettazione con trattamento corretto e bassa mortalità post intervento.
Ho chiesto alla dirigenza di chiarire la visione strategica aziendale sull'ospedale potenziando le strutture esistenti e quali siano le prospettive future per l'assunzione di nuovo personale. Dal colloquio è emerso l'avvio  delle procedure concorsuali per 7 posti nella medicina d'urgenza per la provincia di Viterbo. Se la graduatoria verrà completata, due medici verrebbero assegnati al presidio di Tarquinia. Al contempo è emerso come le discipline core dell'ospedale sono ortopedia, medicina, radiologia e endoscopia per le quali ho chiesto chiarezza sulle misure di potenziamento e sostegno dei servizi.
Seguirò con attenzione termini e modalità per l'attuazione di quanto emerso dall'incontro.

Silvia Blasi

venerdì 26 ottobre 2018

Al bando la plastica usa e getta dai nostri supermercati e dalle nostre case! #PlasticFree

L'Europarlamento ha approvato infatti il divieto di alcuni prodotti in plastica monouso, che equivalgono al 70 per cento dei rifiuti che finiscono in mare. Se verrà approvata, la nuova normativa entrerà in vigore dal 2021.
Un cambiamento che possiamo attuare fin da subito nelle nostre case evitando i tanti oggetti usa e getta frequenti nella nostra vita quotidiana come cotton fioc, bicchieri, posate, stoviglie e buste di pastica. Un impegno quotidiano cha ala fine ha enormi benefici sui nostri mari e sugli habitat terrestri letteralmente invasi ovunque da residui o interi oggetti di PVC, PE, PP, PET, PS, sigle che indicano una varietà di polimeri variamente diffusi nei nostri supermercati.
Personalmente ho abbandonato l'acqua comperata nelle bottiglie di plastica per la più ecologica acqua potabile disponibile h 24 nelle nostre abitazioni. Per renderla più gradevole eliminando il sapore di cloro e l'eccesso di calcare tipico delle nostre zone, ho recentemente acquistato una caraffa filtrante alla modica cifra di 18 euro. I filtri si trovano al prezzo di 4-5 euro e bastano per il consumo di circa 100 litri di acqua.

giovedì 4 ottobre 2018

Lago di Bolsena e fiume Marta, fondamentale la tutela della qualità delle acque

Stamani, insieme alla consigliera comunale Rosita Cicoria, ho svolto un sopralluogo all'impianto di depurazione circumlacuale di Bolsena per verificare lo stato dei lavori di sistemazione delle stazioni di pompaggio appaltati dalla Regione Lazio. Seguirò con attenzione le fasi di lavoro che si stanno svolgendo con notevoli ritardi i quali, insieme alla obsolescenza del vecchio impianto, sono fonte di preoccupazione perché mettono a rischio la qualità delle acque dell'ecosistema lacuale.
Il lago di Bolsena è un patrimonio naturalistico ed una risorsa economica fondamentale per la nostra regione, per questo bisogna vigilare sulla sua tutela, a cui è legata indissolubilmente quella del fiume Marta, suo emissario, che da anni versa in condizioni critiche per la qualità delle acque. Un problema annoso che, oltre ad alterare profondamente le caratteristiche chimico-fisiche delle acque e le comunità biotiche, danneggia profondamente la qualità del litorale viterbese, con pesanti ricadute sul turismo.  

mercoledì 26 settembre 2018

L'AIA dice NO al biodigestore a Tarquinia

Apprendo con soddisfazione dell'esito negativo della procedura autorizzativa per l'ampliamento dell'impianto esistente per il compostaggio di rifiuti organici, con realizzazione di un sistema anaerobico con produzione di biogas, nel Comune di Tarquinia, loc. Olivastro (VT), Proponente Consorzio Pellicano.
Una notizia importante per i tanti residenti dell'Olivastro e per la cittadinanza di Tarquinia perchè si scongiura l'apertura di un nuovo impianto di trattamento rifiuti nel nostro comune già gravemente impattato da importanti fonti di inquinamento atmosferico come la centrale TVN di Civitavecchia e il traffico portuale. Impianto progettato, tra l'altro, in una zona dove esistono produzioni agricole di qualità.
Orgogliosa di avere combattuto da subito questa battaglia per il territorio, l'ambiente e la salute  

martedì 18 settembre 2018

Zingaretti sdogana la geotermia nel Viterbese

"La Giunta Zingaretti ha bocciato i miei due emendamenti al Collegato al Bilancio, in discussione in queste ore in Consiglio regionale, con cui ho proposto di sospendere le procedure autorizzative degli impianti geotermici in capo alla Regione Lazio, così come previsto dalla mozione approvata lo scorso 20 giugno, che impegnava il Governo regionale in tal senso". Lo denuncia la consigliera regionale M5S del Lazio, Silvia Blasi, a margine dei lavori dell'Aula sul Collegato al Bilancio. "In particolare nella mozione già approvata s'impegnava la Giunta Zingaretti ad una vera e propria moratoria per scongiurare nuove autorizzazioni di impianti geotermici fino alla redazione del Piano Energetico Regionale e della carta idrogeotermica, prevista dalla Legge Regionale 3/2016. E' davvero grave – incalza Blasi – che la maggioranza di Governo disattenda un atto approvato pochi mesi fa dal Consiglio regionale. Evidentemente quando le proposte arrivano dall'opposizione invece che dalla maggioranza diventano depennabili anche quando esse rispondono a precisi indirizzi del territorio. Come nel caso del Viterbese, oggetto di numerose richieste di ricerca della risorsa geotermica, dove molti consigli comunali e lo stesso consiglio della provincia di Viterbo da tempo si sono detti contrari allo sfruttamento di tale risorsa e al proliferare di richieste di sfruttamento". "Mi auguro che la Regione Lazio ci ripensi e faccia lo stesso con un atto di moratoria per tutti i procedimenti autorizzatori di propria competenza. Continuerò – conclude Blasi – a stare vicino alle istanze territoriali con grande attenzione al contrario di quanto sta facendo la Giunta Zingaretti".  --


mercoledì 16 maggio 2018

Vicepresidente della Commissione Affari Europei e Internazionali, Cooperazione tra i popoli

Sono soddisfatta dell’incarico appena ricevuto di Vicepresidente della Commissione Affari Europei e Internazionali, Cooperazione tra i popoli
Mi impegnerò affinché i lavori della commissione vengano avviati quanto prima al fine di intraprendere una seria valutazione sullo stato dell’arte della programmazione europea nella nostra Regione. Purtroppo la Regione Lazio è molto indietro nella spese dei fondi comunitari e questi ritardi ricadono pesantemente sui cittadini laziali e sulle imprese, in particolare quelle agricole. 
I fondi europei rappresentano una preziosa opportunità per il Lazio, per rafforzare le nostre eccellenze territoriali nel settore culturale ed agricolo per sostenere l’innovazione e la ricerca e per tutelare le categorie fragili della nostra società, come i giovani ed i disoccupati.

sabato 5 maggio 2018

#Geotermia e rischi per l'ambiente

Ho depositato un'interrogazione a risposta scritta sull'impianto geotermico ad alta #entalpia di Castel Giorgio. Il progetto prevede la realizzazione di pozzi di estrazione del fluido geotermico in Umbria da sotto il bacino idrogeologico del Tevere e dopo avergli sottratto calore in superficie, lo re-inietterebbe nel Lazio sotto il bacino idrogeologico del lago di #Bolsena. E' un progetto complesso , con i pozzi di estrazione e di reinvenzione costituenti l’impianto pilota, che interferiscono dal punto di vista quali/quantitativo con l’acquifero vulcanico vulsino, in particolare con la falda idropotabile di importanza regionale captata in numerosi pozzi e sorgenti dell’area. Il progetto è stato autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico mentre la regione #Umbria non si è ancora espressa.
L'atto depositato ha lo scopo di conoscere le iniziative che la #Giuntaregionale intende intraprendere per scongiurare la realizzazione di un progetto, la cui natura sperimentale e le carenti conoscenze scientifiche in merito alla aumento/innesco dell'attività sismica correlata all'attività estrattiva, mette fortemente a rischio l'ambiente e la salute delle popolazioni residenti nel comprensorio del lago di Bolsena oltre la qualità delle acque sotterranee.


Seguo da tempo la questione dello sfruttamento delle risorse geotermiche nella Regione Lazio e ritengo necessario mantenere alta l'attenzione verso progetti industriali che mirano allo sfruttamento di tale risorsa in un territorio che non necessita di importanti fonti energetiche.
La #Tuscia, pur se naturalmente vocata a questa risorsa, non può diventare territorio di conquista di società provate allettate da incentivi pubblici sulle energie rinnovabili senza ponderare gli effetti su una così vasta area. Ringrazio l'associazione del Lago di Bolsena per il costante impegno nella tutela dell'ambiente.