martedì 13 novembre 2018

"Fondiamo", a Bruxelles un corso di formazione sui Fondi europei


Sono stata tre giorni a Bruxelles per studiare ed approfondire una tematica estremamente importante ed attuale come quella dei Fondi europei.

Il corso Fondiamo organizzato dal Vice Presidente del parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo è stato un importante opportunità di approfondimento su questa materia. I fondi europei infatti sono una risorsa fondamentale per promuovere innovazione, sviluppo e ecosostenibilità nel nostro e in tutti gli altri paesi d’Europa. Dati alla mano la politica di coesione europea, che rappresenta circa un terzo del bilancio dell’unione ed il 12% della spesa pubblica in Italia, nella programmazione 2007/2013 ha consentito la creazione di 89000 posti di lavoro, il sostegno a 82000 PMI, la produzione di 586 MW di energie rinnovabili, l’accesso alla banda larga a 2,3 milioni di persone ed attività di formazione per 1,9 milioni di persone tramite il programma FSE in Italia.

Slide 1
Questo è un momento cruciale per la definizione delle politiche della nuova programmazione europea a cui il Lazio partecipa realizzando la programmazione regionale. In questo contesto la quota di fondi che ciascuna regione riceve dipende dalla ricchezza della regione stessa, ovvero dal reddito pro capite. In uno scenario europeo, la regione Lazio è classificata come una delle più sviluppate, come si evince dalla mappa allegata (slide_1). In Italia esiste un gap economico - sociale evidente tra Nord e Sud, dove si collocano le regioni meno sviluppate e più bisognose di sostegno da parte dei fondi UE.

Slide 2
A latere, una mia piccola riflessione: questo divario sembrerebbe incolmabile considerato che l’UE spende da sempre molti più fondi per le regioni del sud che per quelle del nord. Mi chiedo dove vada a finire tutto questo denaro e che risultati ha dato e sta dando, ma questo discorso meriterebbe un approfondimento a parte.  


Per l’Italia la prossima programmazione prevede un budget di circa 38,6 miliardi di euro da spendere in 7 anni, con un aumento di circa il 6% rispetto alla dotazione 2007/2013 (slide_2). Fondi che dovranno essere usati per realizzare 12 obiettivi tematici inclusi in tre grandi aree quali:
1.     sviluppo ed innovazione;
2.     conservazione della biodiversità;
3.     politiche di inclusione sociale.
(slide_3).

Questo è un momento cruciale perché è in fase di definizione il programma regionale 2021/2027; cosa sta facendo il Lazio? Esiste una fase di concertazione con i territori nell’orientare la prossima politica di spesa dei fondi UE?

Slide 3
Una risorsa purtroppo, ad oggi, gestita veramente male nella nostra Regione dove ancora devono essere spesi oltre 11 milioni di euro della vecchia programmazione 2007 – 2013. Questi soldi devono essere spesi entro il 31 dicembre 2018 pena la perdita definitiva del finanziamento. È chiaro che Il Lazio si trova in affanno e deve rincorrere questa scadenza gestendo l’erogazione di fondi velocemente. Questo comporta il rischio di commettere errori anche meramente materiali oltre che, fatto ben più grave, porre scarsa attenzione alle politiche veramente importanti per il nostro territorio con la conseguenza di favorire alla fine i soliti amici.

Infine voglio fare un breve accenno e condividere l’approfondimento sul programma UIA (Urban Innovative Action) che è in scadenza a gennaio 2019 (https://www.uia-initiative.eu/en) i cui beneficiari sono i comuni. È un programma che prevede la sperimentazione di soluzioni innovative nelle aree urbane nell'ambito della transizione digitale, uso sostenibile del suolo, povertà urbana e sicurezza urbana. Un’occasione da sfruttare per cambiare la qualità della vita nelle nostre città spesso soffocate da sistemi di trasporto inquinanti ed obsoleti, da tensioni sociali legate a spazi urbani abbandonati e da scelte urbane dissennate poiché non inclini alla valorizzazione di aree verdi e spazi di inclusione sociale. Sarebbe opportuno che tutti gli organi territoriali competenti si attivassero per non perdere l’ennesima ghiotta occasione.

Silvia Blasi