giovedì 7 ottobre 2021

“Finalmente la sentenza del Tar mette ordine sulla Orte – Civitavecchia”

Accolgo favorevolmente la notizia della bocciatura del progetto passante per la Valle del Mignone da parte del Tar Lazio.

Un percorso di approvazione del progetto della Orte – Civitavecchia pieno di forzature procedurali non ultima la nomina di un commissario governativo in carica da più di un anno la cui attività è stata finora appesa alla pronuncia del Tar.

La realizzazione di un opera pubblica di grande impatto come questa non può prescindere da attente e puntuali valutazioni ambientali sui rischi per la rete natura 2000 ed il paesaggio. Finalmente la sentenza del Tar mette ordine puntualizzando che l’interesse pubblico non può essere prevalente rispetto ai profili ambientali e che la valutazione di Incidenza Ambientale non può essere affidata ad una autorità diversa da quella ordinariamente preposta, nel caso di specie la commissione tecnica Via-Vas, istituita al Mattm.

Mi rammarico che sia la politica regionale sia nazionale ha fatto orecchie da mercante di fronte a storture evidenti nell’interpretazione delle direttive europee ed ignorando di fatto le competenze istituzionali in materia ambientale facendo così perdere tempo e risorse pubbliche in un progetto non fattibile.

Mi auguro che si cambi completamente passo su questa opera rivendendo i progetto alternativi nell’ottica del minimo impatto ambientale e consumo di suolo.

mercoledì 6 ottobre 2021

𝗗𝗮𝗹 𝗧𝗮𝗿 𝗟𝗮𝘇𝗶𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮𝗹 “𝘁𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗱𝗲” 𝗢𝗿𝘁𝗲-𝗖𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮

Una notizia attesa e estremamente positiva per un territorio prezioso da un punto di vista naturalistico e paesaggistico. Un percorso di approvazione del progetto della Orte Civitavecchia pieno di forzature procedurali non ultima la nomina di un commissario governativo in carica da più di un anno la cui attività è stata finora appesa alla pronuncia del TAR. La realizzazione di un opera pubblica di grande impatto come questa non può prescindere da attente e puntuali valutazioni ambientali sui rischi per la rete natura 2000, il paesaggio e l’interesse pubblico non può essere prevalente rispetto ai profili ambientali. Ho condiviso questa battaglia da subito attraverso un confronto frequente con i Ministeri competenti e la Regione rappresentando le distorsioni procedurali evidenti e il mancato rispetto delle Direttive Europee. In tutte le sedi istituzionali ho sempre sostenuto che il tracciato verde doveva essere bloccato in quanto la delibera del Consiglio dei Ministri del dicembre 2017 era illegittima. Ringrazio le associazioni, i comitati ed i tanti cittadini che hanno portato avanti questa battaglia.