martedì 30 aprile 2019

Acqua pubblica: un altro piccolo passo avanti



 

Con l’approvazione di un nostro ordine del giorno in Consiglio regionale, il 29 aprile scorso, il “Forum italiano dei movimenti per l’acqua”, costituito dai vari Comitati per l’Acqua pubblica, verrà coinvolto nel tavolo tecnico dell’assessorato per la governance e l’individuazione dei nuovi Ambiti di bacino idrografici, in base alla legge n.5/2014.

L’ODG inoltre prevede che venga tenuto debito conto della proposta dello stesso Forum in merito all’individuazione dei nuovi ambiti di bacino idrografici.

Ci tengo a sottolineare un principio che ritengo fondamentale: un tema delicato e vitale  come quello della gestione dell’acqua pubblica e degli ambiti di bacino idrografici dovrebbe vedere sempre il coinvolgimento dei comitati per l’acqua pubblica; è infatti proprio il costante e perseverante impegno del Forum che ha permesso di giungere all’approvazione della legge 5/2014 trasformando l’iniziativa popolare in un provvedimento concreto approvato all’unanimità e attualmente in vigore nella nostra Regione.

Ci aspettiamo quindi che la Giunta Zingaretti oltre ad applicare una legge che essa stessa ha approvato, il che dovrebbe essere una ovvietà, provveda a rispettare l’atto passato in Consiglio, e al contempo, faccia in modo che lo stesso valga anche per il Direttore Regionale Risorse Idriche e Difesa del Suolo che dovrà individuare i bacini idrografici naturali presenti sul territorio regionale proprio come previsto dalla legge 5.

Allegati:

lunedì 29 aprile 2019

Solidarietà alla vittima della brutale violenza




Apprendo dagli organi di stampa che proprio a Viterbo si è perpetrata l’ennesima violenza ai danni di una donna che è stata barbaramente picchiata e stuprata. Un’altra vittima di una violenza brutale ed efferata che pare non avere argine in questa nostra società. Il fatto è, se possibile, ancora più grave se si pensa che, secondo quanto si legge, a commettere il fatto sarebbe stato, assieme ad un altro uomo, un consigliere comunale, un appartenente alle istituzioni dello Stato.
Da donna, prima che da portavoce dei cittadini presso la regione Lazio, non posso fare altro che esprimere la mia indignazione e, unendomi al vicepremier Luigi Di Maio, esprimere tutta la mia vicinanza alla vittima e alla sua famiglia. Auspico che le responsabilità vengano accertate dagli organi inquirenti e che i responsabili paghino in modo esemplare per quanto hanno fatto.

venerdì 12 aprile 2019

In pericolo la UOC di ortopedia a Tarquinia?






La UOC (Unità Operativa Complessa) di Ortopedia e Traumatologia è centrale nel garantire la continuità e la visibilità dell’Ospedale di Tarquinia inoltre consente il mantenimento dell’U.O.C di Anestesiologia. La UOC di Ortopedia rappresenta un’eccellenza nell’ambito dei reparti chirurgici della ASL di Viterbo e della nostra Regione grazie alla professionalità dei medici che vi operano. Vanta infatti un primato per mobilità attiva e numero di interventi chirurgici effettuati negli anni precedenti che sono circa 1300.

Questa evidenza avrebbe dovuto orientare la direzione strategica ad anticipare le azioni utili per garantire la continuità del lavoro della stessa UOC. Paradossalmente dopo il recente  pensionamento di un dirigente medico e del fine rapporto di un secondo, nulla è stato fatto per sopperire all’attuale sottodimensionamento dell’organico.
Ricordo che l’azienda avrebbe potuto temporaneamente assegnare due ortopedici provenienti da altri servizi (Viterbo e Civita castellana) in attesa dell’espletamento di procedure concorsuali o avviso pubblico e pur potendo chiedere la deroga al concorso pubblico nel Piano assunzionale 2018, non lo ha fatto.

Nonostante ciò il M5S ha richiamato l’attenzione sul problema e ha proposto soluzioni al fine di evitare il collasso del servizio ed il rischio inosservanze norme contrattuali (Legge 161). Da alcuni mesi ho in essere una corrispondenza con la Direzione Aziendale senza peraltro aver ottenuto azioni concrete tese a risolvere la questione.
Questa inadempienza ha generato un abbattimento delle prestazioni per il 2019 che ha conseguentemente prodotto una perdita di immagine al Presidio ospedaliero tutto e può preludere ad un decadimento ulteriore dei servizi dell’ospedale di Tarquinia.

L’incapacità di questa Direzione Generale si è resa evidente anche nel gestire altre situazioni sanitarie critiche come quella verificatasi all’Ospedale di Civita castellana nel reparto di Radiologia.
Questo è un quadro ripetuto e costante della politica sanitaria del Commissario alla sanità Nicola Zingaretti che interviene in momenti temporali precisi con norme tampone o con deroghe in funzione delle istanze politiche elettorali del territorio.

sabato 6 aprile 2019

Il Sottosegretario alle politiche agricole incontra Tarquinia






Oggi 5 aprile, intensa e proficua giornata di incontri a Tarquinia con il Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali Alessandra Pesce, il presidente della commissione agricoltura della Regione Lazio Valerio Novelli, il candidato sindaco del M5S Andrea Andreani e alcune importanti realtà della zona. Ho infatti invitato il Sottosegretario e ho voluto fortemente dare una piega operativa a questo incontro per fare in modo che, da un lato, lei potesse toccare con mano e direttamente problematiche e difficoltà, dall’altro che professionisti e imprenditori potessero interloquire con il rappresentante di Governo.

La prima tappa è stata il CISMAR (Centro Ittiogenico Sperimentale Marino) presso le saline di Tarquinia gestito dal Dipartimento DEB dell’Università della Tuscia. Qui il prof. Nascetti, direttore della struttura, ha esposto al Sottosegretario alcuni dei numerosi progetti che vengono ivi portati avanti: dal ripopolamento delle coste del mar Tirreno con specie locali di astici allevati singolarmente in apposite vasche a progetti più avanzati che studiano il comportamento e l’aggressività in alcune specie.



Secondo appuntamento della giornata presso la centrale ortofrutticola di Tarquinia dove l’on. Pesce ha potuto vedere, toccare con mano e ascoltare quali sono le problematiche del settore. Limitrofa alla centrale vi è la cooperativa agricola Pantano, che riunisce un migliaio di produttori agricoli, all’interno della quale abbiamo potuto visitare l’unico esempio esistente di silos orizzontale per lo stoccaggio delle granaglie provvisto di una modalità di refrigerazione automatica ad aria insufflata dal basso; questo sistema ha destato molto interesse proprio per la sua unicità e per la prospettiva che possa diventare una sorta di progetto pilota.




L’ultima tappa in agenda ha riguardato l’incontro con alcuni produttori locali e piccoli gestori di agriturismo presso un ristorante in piazza Matteotti; sono state esposte all’on. Pesce i prodotti di alcune delle tante eccellenze dell’enogastronomia locale che, come era in obiettivo, hanno potuto dialogare a tu per tu con un rappresentante del Governo presentando le loro attività.





Voglio ringraziare il Sottosegretario per essere stata con noi e aver ascoltato dalle voci di chi lavora e fa impresa quali sono gli interventi che più ritengono necessari, le forze di polizia che discretamente hanno vegliato sulla buona riuscita degli incontri e in ultimo, ma non in ordine di importanza, i Carabinieri forestali della locale sezione di Tarquinia che nonostante le difficoltà rappresentate dal passaggio all’Arma continuano con professionalità e dedizione a salvaguardare l’ambiente nel quale tutti noi viviamo.

lunedì 1 aprile 2019

Fondi europei, come siamo messi? Diamo alcuni numeri!




La politica di coesione dell’Unione Europea attuata tramite i fondi europei rappresenta un importante strumento per attuare strategie di crescita, innovazione, sostenibilità ed inclusione sociale per tutti gli stati membri.

“Per il periodo di programmazione finanziaria 2014-2020 l’Unione europea ha destinato alla politica di coesione un terzo delle risorse previste nel proprio bilancio dell’UE, per un investimento di 454 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti i contributi nazionali e gli altri investimenti privati, per un impatto stimabile in circa 638 mld (fonte: Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro).”

A fine giugno 2018 sono stati diffusi i dati dalla comunità europea sullo stato di avanzamento dei fondi strutturali per la programmazione 2014/2020 in termini di spesa dei vari stati membri. In relazione ai Programmi FSE e FESR, l’Italia spende il 9,3% della totale delle risorse a disposizione. Peggio di noi fanno solo l’Irlanda (3.6%), la Romania (5%), la Slovenia (5.7%) e la Spagna (7.2%), mentre i paesi più virtuosi sono la Finlandia (31.11%), i Paesi Bassi (31%), il Portogallo (27%) e la Svezia (24%).

I dati di sintesi sulla spesa delle varie regioni italiane non forniscono un quadro confortante per il Lazio. Al 30 giugno 2018 per i fondi FESR e FSE risulta un avanzamento in termini di pagamenti del 7,9% su un totale di risorse programmate di 1,9 miliardi di euro.
(brevemente: i Fondi Sociali Europei (FSE) vedono come campo di intervento l’inclusione sociale, la formazione, l’istruzione, fondi per l’inserimento lavorativo destinati alle imprese, mentre i Fondi europei di sviluppo regionale (FESR) sono focalizzati su piccole e medie imprese, ricerca, innovazione, banda ultra larga e agenda digitale).
Il Lazio che si colloca tra le regioni più sviluppate ha speso il 7,63% delle risorse. Ai primi posti troviamo per spesa troviamo il Piemonte e l’Emilia Romagna mentre agli ultimi posti la Toscana e l’Umbria. Per quanto riguarda il Programma di Sviluppo rurale (PSR) l’Italia complessivamente spende mediamente il 28.73% della dotazione. Il Lazio si attesta al 24.83% e peggio di noi fanno solo la Puglia (18.8%), la Basilicata (22%), l’Abruzzo (18%) e le Marche (17%) mentre molto meglio fanno le province autonome di Trento e Bolzano (36 e 52%), la Sardegna (36%) e il Molise (52%).

Nel dettaglio del Lazio per quel che riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale e cioè il FESR la dotazione complessiva è di 969 milioni di euro per la programmazione 2014/2020. Secondo l’autorità di gestione, la Direzione regionale dello sviluppo economico, al 31 dicembre del 2018, i pagamenti effettuati sono stati pari a 149 milioni di euro che rappresentano circa il 15.4% del totale a disposizione.

Per il Fondo Europeo di Sviluppo Agricolo (cioè il FEASR che si pone l’obiettivo di stimolare lo sviluppo delle zone rurali e le relative attività agricole), la dotazione complessiva è di 822 milioni di euro. Secondo i dati della Direzione Regionale dell’Agricoltura (qui la Relazione informativa UE della Giunta regionale) al 31 dicembre 2018 la spesa pubblica erogata, e cioè i pagamenti effettuati, ammontava a 203 milioni di euro che rappresentano il 25% circa della dotazione finanziaria complessiva tenendo presente che di questi, 80 milioni di euro riguardano fondi inerenti il PSR 2007-2013.

Se prendiamo in considerazione il FSE cioè il fondo sociale europeo, il quadro non è di certo migliore. Infatti, a fronte di una dotazione complessiva di 902 milioni di euro la spesa pubblica erogata è stata pari, al 31 dicembre 2018 (qui la Relazione informativa UE della Giunta regionale) a 127 milioni di euro che rappresentano uno sconfortante 14% del totale.

Ora, dopo aver dato tutti questi numeri che comprensibilmente possono creare smarrimento e confusione provo a tirare alcune somme.
È chiaro che in generale l’Italia e in particolare il Lazio sfruttano poco i fondi disponibili. Come spesso accade il panorama è variegato e ci sono soggetti più virtuosi, per così dire, che riescono a sfruttare bene le opportunità offerte dalla UE e soggetti meno virtuosi che non riescono a farlo.

Allegati:
Relazione informativa della Giunta sui fondi 2018