Il gruppo M5S alla Regione
Lazio ha posto grande attenzione sulla delicata questione dell'appalto del
servizio CUP alla regione Lazio. Il servizio CUP è stato esternalizzato a
società terze dallo stesso ente regionale. Con il passaggio alla nuova azienda
risultata vincitrice dell’appalto i lavoratori rischiano ora la decurtazione
dello stipendio o il licenziamento.
I circa 2500 lavoratori, per
l’80% composti da donne e membri appartenenti a categorie disagiate, sono
giocoforza costretti a firmare contratti che li demansionano, che decurtano le
loro ore lavorative e che infine tagliano uno stipendio già basso (circa 800
euro al mese) di anche 200 o 300 euro con la minaccia della perdita del posto
di lavoro qualora decidessero di non firmare.
La situazione è talmente grave
che abbiamo contattato l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione alla quale abbiamo
fatto un esposto che ha avuto come
conseguenza l’apertura di un’istruttoria. Abbiamo scritto alla Corte dei Conti paventando un forte danno erariale in quanto, a nostro
parere, la Regione ha stanziato dei soldi post gara in modo irregolare. Abbiamo
inoltre fatto intervenire l’ispettorato del lavoro e quindi il Ministero. Stiamo mettendo in campo tutte
azioni atte ad affrontare questa vicenda e cercare di risolverla.
Con la lettera all’Anac, è
stato chiesto di verificare la legittimità del contratto applicato ai
dipendenti e se l’eventuale minor costo del lavoro derivante dal contratto,
possa aver determinato un’eventuale anomalia dell’offerta. In attesa di avere
un riscontro, chiediamo comunque che la Giunta Zingaretti rispetti l'accordo
firmato per la tutela dei diritti dei lavoratori del Cup e
avvii un iter di reinternalizzazione dei servizi pubblici regionali in modo da
eliminare una volta per tutte le criticità strutturali che creano precarietà e
minano la qualità dei servizi essenziali.
A tutti i lavoratori e alle
loro famiglie esprimo la mia solidarietà e auguro, nonostante tutto, un anno
nuovo migliore e più sereno.