mercoledì 6 febbraio 2019

Consorzi di bonifica: i debiti di uno spalmati su tutti?



Ho depositato un’interrogazione per conoscere le intenzioni della Giunta in merito al processo di fusione dei Consorzi di Bonifica “Tevere Agro Romano”, Pratica di mare” e “Maremma Etrusca” alla luce di quanto esposto nella DG n. 21572 del 18/12/2018 e della grave situazione finanziaria in cui versa il Consorzio “Tevere Agro Romano”, dissesto che rischia di pesare sui consorzi con cui avverrà la fusione.

Il 7 febbraio prossimo infatti si riunirà la Commissione Agricoltura e Ambiente per decidere il rinnovo delle nomine a commissario straordinario dei consorzi di bonifica “Tevere e Agro romano”, “Pratica di Mare”, “Maremma Etrusca”, “Val di Paglia” e “Bonifica reatina”.
Proprio con la delibera summenzionata la Giunta intende dare un’accelerata, che non stento a definire  preoccupante e confusa, al processo di fusione dei consorzi; processo che si trova in stand-by dall’approvazione della L.R. 12/2016 che tracciava proprio il percorso di riordino di tali enti.
Nell’atto di Giunta si legge di come la gestione commissariale abbia rilevato problematiche e situazioni molto diversificate che richiedono tempi e soluzioni differenti per ciascuna area territoriale. La situazione è tale, sempre secondo l’atto, da non consentire contemporaneamente la conclusione del processo di riordino e afferma al contempo, in maniera evidentemente contraddittoria, come sia invece possibile procedere al completamento del processo di fusione per l’istituzione del Consorzio del “Litorale Nord”.
Va bene che ultimamente la lingua italiana pare non sia più così gettonata, ma delle due cose o l’una o l’altra!

Mi chiedo inoltre come sia possibile tratteggiare percorsi così differenti per i processi di fusione e come mai non si tenga conto del grave debito, definito strutturale e complicato da risolvere dallo stesso commissario, accumulato in anni di incuria e negligenza dal consorzio del “Tevere Agro Romano” e che ammonta a circa 32 milioni di euro.

Appare perciò incomprensibile il percorso paventato dalla Giunta. Come si dice, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, e quindi potrebbe essere che si pensi di risolvere la situazione debitoria attraverso la fusione e la distribuzione del debito su tutti i consorziati penalizzando così, di fatto, gli enti maggiormente virtuosi. Visto che pare si fermi il processo per alcuni consorzi mentre non è così per altri, mi auguro che si proceda con la stessa attenzione per tutti i territori. Attendiamo un chiarimento.

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