Ho depositato un’interrogazione
per conoscere le intenzioni della Giunta in merito al processo di fusione dei
Consorzi di Bonifica “Tevere Agro Romano”, Pratica di mare” e “Maremma Etrusca”
alla luce di quanto esposto nella DG n.
21572 del 18/12/2018 e della grave situazione finanziaria in cui
versa il Consorzio “Tevere Agro Romano”, dissesto che rischia di pesare sui
consorzi con cui avverrà la fusione.
Il 7 febbraio prossimo infatti
si riunirà la Commissione Agricoltura e Ambiente per decidere il rinnovo delle
nomine a commissario straordinario dei consorzi di bonifica “Tevere e Agro
romano”, “Pratica di Mare”, “Maremma Etrusca”, “Val di Paglia” e “Bonifica
reatina”.
Proprio con la delibera summenzionata
la Giunta intende dare un’accelerata, che non stento a definire preoccupante e confusa, al processo di fusione
dei consorzi; processo che si trova in stand-by dall’approvazione della L.R.
12/2016 che tracciava proprio il percorso di riordino di tali enti.
Nell’atto di Giunta si legge di
come la gestione commissariale abbia rilevato problematiche e situazioni molto
diversificate che richiedono tempi e soluzioni differenti per ciascuna area
territoriale. La situazione è tale, sempre secondo l’atto, da non consentire
contemporaneamente la conclusione del processo di riordino e afferma al
contempo, in maniera evidentemente contraddittoria, come sia invece possibile
procedere al completamento del processo di fusione per l’istituzione del
Consorzio del “Litorale Nord”.
Va bene che ultimamente la
lingua italiana pare non sia più così gettonata, ma delle due cose o l’una o
l’altra!
Mi chiedo inoltre come sia
possibile tratteggiare percorsi così differenti per i processi di fusione e
come mai non si tenga conto del grave debito, definito strutturale e complicato
da risolvere dallo stesso commissario, accumulato in anni di incuria e
negligenza dal consorzio del “Tevere Agro Romano” e che ammonta a circa 32
milioni di euro.
Appare perciò incomprensibile
il percorso paventato dalla Giunta. Come si dice, a pensare male si fa peccato
ma spesso ci si azzecca, e quindi potrebbe essere che si pensi di risolvere la
situazione debitoria attraverso la fusione e la distribuzione del debito su
tutti i consorziati penalizzando così, di fatto, gli enti maggiormente
virtuosi. Visto che pare si fermi il processo per alcuni consorzi mentre non è
così per altri, mi auguro che si proceda con la stessa attenzione per tutti i
territori. Attendiamo un chiarimento.
Allegati: