Ho depositato un’interrogazione
urgente sulla nuova istanza di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) presentata
dalla Pellicano S.r.l. per la realizzazione di un impianto di compostaggio con
sistema aerobico finalizzato alla produzione di biogas in località Olivastro a
Tarquinia.
Un progetto identico era stato rigettato dalla
Regione Lazio con rilascio di AIA negativa
in data 13 agosto 2018 (Determina G10396) e per questo trovo inammissibile la
procedura adottata da parte dell’Ing. Tosini della Direzione Regionale
“Politiche Ambientali e ciclo dei rifiuti”.
Nella conferenza di servizi tenutasi in data
30 gennaio 2019 infatti, il direttore competente ha affermato che la recente procedura
AIA abbia avuto esito negativo perché sia la provincia che l’ARPA non si erano
potute esprimere in quanto erano mancanti le integrazioni documentali richieste
al Consorzio Pellicano, l’allora proponente il progetto ora tramutatosi in
Pellicano S.r.l.
Contrariamente a quanto affermato dall’ing.
Tosini esaminando gli atti ho potuto constatare come la domanda sia stata
rigettata perché c’è stata prevalenza di pareri negativi da parte delle
amministrazioni interessate al procedimento.
Si legge infatti nella Determinazione
regionale del 13 agosto 2018 a pagina 14: “valutate
le specifiche risultanze della conferenza, nonché tenuto conto delle posizioni
prevalenti acquisite nel corso del procedimento, connesse cioè all’importanza
degli interessi qualificati ovvero sensibili tutelati da ciascuna
amministrazione, stante i pareri negativi, ovvero con valenza negativa, resi.”
L’elenco dei pareri negativi di cui parla la
Determinazione è lungo. Tra questi quello del Sindaco di Tarquinia e quello dell’ARPA
Lazio; mentre è stato espresso parere di improcedibilità da parte della
provincia e della ASL di Viterbo (V. pag. 4 Determina G10396).
Le motivazioni dei dinieghi sono chiaramente
espresse e tra questi vorrei sottolineare quello della ASL di Viterbo che
dichiara la presenza di abitazioni ad una distanza inferiore ai 300 metri
dall’impianto progettato, circostanza questa ribadita anche nella recente Conferenza
di servizi dal comune di Tarquinia.
Perciò mi chiedo come sia possibile che il
proponente il progetto sostenga che ciò non sia vero. Delle due o l’una o l’altra: o la ASL e il
comune sbagliano oppure il sistema metrico usato dalla Pellicano S.r.l. è
diverso da quello usato dagli enti pubblici che si sono espressi negativamente.
Aggiungo inoltre, come se già non bastasse,
che il sito individuato dal progetto è palesemente in contrasto con le
prescrizioni del PTPR
in merito al Sistema dei Paesaggi Agrari. Ricordo infatti che l’area è
classificata come “Paesaggio agrario di
valore”. Su questo tipo di aree è vietata infatti sia la realizzazione di
nuove strutture industriali sia gli ampliamenti superiori al 20% proprio per la
necessità di tutelare il paesaggio agrario mediante la conservazione, la valorizzazione
dell’uso agricolo e di quello produttivo compatibile.
Resto un po’confusa, dalla schizofrenia che si
palesa nell’ammissibilità di un simile procedura tenuto conto che il progetto presentato
per la nuova istanza autorizzativa è identico al precedente. Per questo voglio
che risponda direttamente l’assessore interessato in sede di Consiglio
regionale.
Non mi fermerò di fronte ad una battaglia che
porto avanti da anni per la tutela della salute delle nostre comunità e delle
aree agricole che rischiano di scomparire proprio a causa di impianti
industriali per la produzione di energia come questo.
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