mercoledì 20 febbraio 2019

Biogas a Tarquinia: presentato progetto identico a uno già bocciato.



Ho depositato un’interrogazione urgente sulla nuova istanza di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) presentata dalla Pellicano S.r.l. per la realizzazione di un impianto di compostaggio con sistema aerobico finalizzato alla produzione di biogas in località Olivastro a Tarquinia.

Un progetto identico era stato rigettato dalla Regione Lazio con rilascio di AIA negativa in data 13 agosto 2018 (Determina G10396) e per questo trovo inammissibile la procedura adottata da parte dell’Ing. Tosini della Direzione Regionale “Politiche Ambientali e ciclo dei rifiuti”.
Nella conferenza di servizi tenutasi in data 30 gennaio 2019 infatti, il direttore competente ha affermato che la recente procedura AIA abbia avuto esito negativo perché sia la provincia che l’ARPA non si erano potute esprimere in quanto erano mancanti le integrazioni documentali richieste al Consorzio Pellicano, l’allora proponente il progetto ora tramutatosi in Pellicano S.r.l.

Contrariamente a quanto affermato dall’ing. Tosini esaminando gli atti ho potuto constatare come la domanda sia stata rigettata perché c’è stata prevalenza di pareri negativi da parte delle amministrazioni interessate al procedimento.

Si legge infatti nella Determinazione regionale del 13 agosto 2018 a pagina 14: “valutate le specifiche risultanze della conferenza, nonché tenuto conto delle posizioni prevalenti acquisite nel corso del procedimento, connesse cioè all’importanza degli interessi qualificati ovvero sensibili tutelati da ciascuna amministrazione, stante i pareri negativi, ovvero con valenza negativa, resi.
L’elenco dei pareri negativi di cui parla la Determinazione è lungo. Tra questi quello del Sindaco di Tarquinia e quello dell’ARPA Lazio; mentre è stato espresso parere di improcedibilità da parte della provincia e della ASL di Viterbo (V. pag. 4 Determina G10396).
Le motivazioni dei dinieghi sono chiaramente espresse e tra questi vorrei sottolineare quello della ASL di Viterbo che dichiara la presenza di abitazioni ad una distanza inferiore ai 300 metri dall’impianto progettato, circostanza questa ribadita anche nella recente Conferenza di servizi dal comune di Tarquinia.
Perciò mi chiedo come sia possibile che il proponente il progetto sostenga che ciò non sia vero.  Delle due o l’una o l’altra: o la ASL e il comune sbagliano oppure il sistema metrico usato dalla Pellicano S.r.l. è diverso da quello usato dagli enti pubblici che si sono espressi negativamente.

Aggiungo inoltre, come se già non bastasse, che il sito individuato dal progetto è palesemente in contrasto con le prescrizioni del PTPR in merito al Sistema dei Paesaggi Agrari. Ricordo infatti che l’area è classificata come “Paesaggio agrario di valore”. Su questo tipo di aree è vietata infatti sia la realizzazione di nuove strutture industriali sia gli ampliamenti superiori al 20% proprio per la necessità di tutelare il paesaggio agrario mediante la conservazione, la valorizzazione dell’uso agricolo e di quello produttivo compatibile. 

Resto un po’confusa, dalla schizofrenia che si palesa nell’ammissibilità di un simile procedura tenuto conto che il progetto presentato per la nuova istanza autorizzativa è identico al precedente. Per questo voglio che risponda direttamente l’assessore interessato in sede di Consiglio regionale.
Non mi fermerò di fronte ad una battaglia che porto avanti da anni per la tutela della salute delle nostre comunità e delle aree agricole che rischiano di scomparire proprio a causa di impianti industriali per la produzione di energia come questo.

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