Il bracconaggio è una delle
tante piaghe che affliggono le nostre aree naturali protette così preziose e
ricche di specie uniche. Questa azione barbara, ancora più odiosa della caccia
perché praticata in violazione di specifiche leggi in materia, arreca grave
danno agli habitat naturali in generale e alle specie animali in particolare.
A quanto risulta, dopo una
nostra ricognizione, gli enti gestori dei parchi e delle aree naturali protette
sembrerebbero soffrire di una cronica carenza di personale tecnico e
amministrativo con particolare criticità da individuarsi nella figura dei
guardiaparco.
È superfluo affermare che i
tesori naturali del nostro paese, ed in particolare della nostra regione, vanno
tutelati e salvaguardati in tutti i modi preservandoli da ogni possibile deturpamento.
Ho presentato perciò un Ordine
del giorno, che è stato approvato dal consiglio il 2
dicembre scorso, il quale prevede che si provveda, intanto a capire di
quali risorse umane dispongano enti e parchi della nostra regione con particolare
attenzione riguardo la figura professionale dei guardiaparco. Inoltre dovranno
essere individuati criteri oggettivi per la definizione delle dotazioni
organiche delle Aree Naturali Protette così come previsto dalla D.G.R.
1327/2004 affinché si possa procedere ad un programma di assunzioni che
dovrà essere inserito poi nel Piano triennale di fabbisogno del personale
regionale 2020 – 2022 visto che quello vigente è in scadenza a breve.
Successivamente si potranno attivare le necessarie procedure di reclutamento
anche tramite concorso pubblico per rafforzare le dotazioni organiche degli
enti gestori di aree naturali protette.
Un piccolo passo, che speriamo
abbia un seguito nella sua realizzazione pratica, che permetterà di avere
maggior controllo e tutela dei nostri bellissimi paesaggi.
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