giovedì 12 dicembre 2019

Al via la V.I.A. per l’inceneritore di Tarquinia






L’iter amministrativo per l’impianto di incenerimento rifiuti nel comune di Tarquinia vede come prossima tappa la scadenza del termine per presentare le osservazioni alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) il 15 dicembre 2019.

Le questioni da sottoporre all’attenzione della direzione regionale sono molteplici a partire dal contesto ambientale e sanitario in cui si pensa di collocare tale impianto. È noto come esso si trovi in un’area sottoposta da decenni al pesante impatto di una delle centrali a carbone più importanti d’Italia a cui si aggiunge l’impatto del traffico crocieristico.

Altra questione non secondaria è la manifesta incoerenza con il Piano Rifiuti Regionale vigente, approvato nel 2012, e con la proposta di Piano Regionale Rifiuti, adottato dalla attuale giunta regionale ad agosto 2019, per questo ho predisposto un osservazione da inviare alla Direzione Regionale Ciclo Rifiuti.
Brevemente: in contrasto con il piano vigente perché esso testualmente afferma: “la regione Lazio non necessita di ulteriori impianti di termovalorizzazione / gassificazione da autorizzare per soddisfare il recupero dei flussi di frazione combustibile (CSS / CDR) provenienti da rifiuti urbani”; in contrasto con la proposta del nuovo piano rifiuti poiché “gli obiettivi strategici perseguiti dal cd. Pacchetto di Economia circolare pongono al centro il rafforzamento della gerarchia di rifiuti, individuando quale priorità la prevenzione della creazione dei rifiuti, in secondo luogo la riparazione e riciclo degli stessi, ed infine il recupero energetico” ed inoltre “Pertanto, la potenzialità attuale del termovalorizzatore di San Vittore, pari a 400.000 t/a risulta sufficiente a soddisfare il fabbisogno regionale, in quanto dopo un brevissimo periodo transitorio, come detto in precedenza, il fabbisogno a livello regionale scenderà sotto tale valore”.

Trovo assurdo che la Regione si doti di strumenti di pianificazione inerenti il ciclo dei rifiuti che forniscono precise indicazioni sulla strade da percorrere, che parlano di autosufficienza regionale per quanto attiene l’incenerimento e poi avvii l’iter amministrativo per approvare il progetto proprio di un inceneritore. Mi auguro che questa sorta di schizofrenia amministrativo / normativa venga presto chiarita e possa far comprendere definitivamente e chiaramente ai cittadini se questa amministrazione regionale vuole essere coerente nei fatti con le norme che essa stessa propone.