L’iter amministrativo
per l’impianto di incenerimento rifiuti nel comune di Tarquinia vede come
prossima tappa la scadenza del termine per presentare le osservazioni alla V.I.A.
(Valutazione di Impatto Ambientale) il 15 dicembre 2019.
Le questioni da
sottoporre all’attenzione della direzione regionale sono molteplici a partire
dal contesto ambientale e sanitario in cui si pensa di collocare tale impianto.
È noto come esso si trovi in un’area sottoposta da decenni al pesante impatto
di una delle centrali a carbone più importanti d’Italia a cui si aggiunge
l’impatto del traffico crocieristico.
Altra questione non
secondaria è la manifesta incoerenza con il Piano
Rifiuti Regionale vigente, approvato nel 2012,
e con la proposta
di Piano Regionale Rifiuti, adottato dalla
attuale giunta regionale ad agosto 2019, per questo ho predisposto un
osservazione da inviare alla Direzione Regionale Ciclo Rifiuti.
Brevemente: in
contrasto con il piano vigente perché esso testualmente afferma: “la
regione Lazio non necessita di ulteriori impianti di termovalorizzazione /
gassificazione da autorizzare per soddisfare il recupero dei flussi di frazione
combustibile (CSS / CDR) provenienti da rifiuti urbani”; in contrasto con
la proposta del nuovo piano rifiuti poiché “gli obiettivi strategici
perseguiti dal cd. Pacchetto di Economia circolare pongono al centro il
rafforzamento della gerarchia di rifiuti, individuando quale priorità la
prevenzione della creazione dei rifiuti, in secondo luogo la riparazione e
riciclo degli stessi, ed infine il recupero energetico” ed
inoltre “Pertanto, la potenzialità attuale del termovalorizzatore di
San Vittore, pari a 400.000 t/a risulta sufficiente a soddisfare il fabbisogno
regionale, in quanto dopo un brevissimo periodo transitorio, come detto in
precedenza, il fabbisogno a livello regionale scenderà sotto tale valore”.
Trovo assurdo che la
Regione si doti di strumenti di pianificazione inerenti il ciclo dei rifiuti
che forniscono precise indicazioni sulla strade da percorrere, che parlano di autosufficienza
regionale per quanto attiene l’incenerimento e poi avvii l’iter amministrativo
per approvare il progetto proprio di un inceneritore. Mi auguro che questa sorta
di schizofrenia amministrativo / normativa venga presto chiarita e possa far
comprendere definitivamente e chiaramente ai cittadini se questa
amministrazione regionale vuole essere coerente nei fatti con le norme che essa
stessa propone.