martedì 17 settembre 2019

Proteggiamo l'orso marsicano!


Ho presentato a inizio luglio una mozione inerente i calendari venatori e la protezione dell’orso bruno marsicano che vive in prevalenza nel Parco Nazionale d’Abruzzo interessante le regioni Abruzzo, Molise e Lazio.
Fermo restando che per la sottoscritta la caccia è una pratica barbara e indegna di un paese civile, fintanto che essa sarà tutelata dalla legge, coloro che la praticano potranno continuare ad ammazzare animali solo attenendosi scrupolosamente alle norme in materia e a rigorosi calendari venatori.

Una delle specie a forte rischio di estinzione è l’orso bruno marsicano simbolo del parco nazionale d’Abruzzo e tipico dell’Italia centrale; ne esistono, secondo alcune stime, ancora circa una cinquantina di esemplari.
La Direttiva Habitat (92/43/CEE) garantisce la rigorosa tutela dell’oro marsicano vietando al contempo la distruzione dei suoi siti di riproduzione, delle sue aree di riposo come quelle di molte altre specie elencate nel suddetto documento. La regione Lazio ha aderito al Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM) fin dalla sua costituzione e si è impegnata a istituire una forma di salvaguardia adeguata nella zona dei Monti Ernici senza peraltro realizzarla ed è proprio per questo che, tempo fa, ho presentato in tal senso una proposta di legge per l’ampliamento del Parco regionale dei Monti Simbruini.
Il Presidente della Regione ogni anno in occasione della stagione venatoria, con un decreto, emana misure speciali a protezione dell’orso marsicano. Nel corso degli anni questi decreti però sono stati in parte adottati in violazione della legge così come sentenziato dal TAR e dal Consiglio di Stato sempre con la stessa motivazione: mancata sottoposizione del decreto al parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e il fatto che vi sia prevista la possibilità di cacciare nelle aziende turistico e faunistico venatorie per i non residenti.

Ultima in termini temporali l’ordinanza 6094/2018 del Consiglio di Stato del 14 dicembre 2018, rilevando quanto sopra, ha sospeso l’esecutività del decreto del Presidente della Regione Lazio del 27 settembre 2018, n. T00220 ma ha altresì sottolineato che: “sul piano della comparazione tra gli opposti interessi in gioco, (…) l’interesse pubblico, consistente nella speciale esigenza di proteggere l’habitat di una specie protetta, come l’orso bruno marsicano, in zone limitrofe al Parco Nazionale di Abruzzo, deve ritenersi senza dubbio prevalente sulla pretesa regionale di garantire più spazi e più occasioni di prelievo alla comunità di cacciatori nell’esercizio dell’attività venatoria, come si è già rilevato nel decreto presidenziale n. 5564 del 22 novembre 2018;”.

Ad oggi, con il calendario venatorio 2019 pubblicato il 11 settembre 2019 (anche se in ritardo in quanto secondo l’art. 18 comma 4 della L.157/1992 il calendario e il regolamento  andrebbero pubblicati “entro e non oltre il 15 giugno”) sembra che la Regione abbia per lo meno acquisito il parere preventivo dell’ISPRA (1330 T-A1B del 14 gennaio 2019) come prevede la Legge e si sia adeguata a quanto previsto dalle Ordinanze del Consiglio di Stato accogliendo, in pratica, quanto richiesto nella mozione presentata. Analizzerò comunque il documento prodotto per valutarne la bontà e la coerenza con la normativa nazionale e le ordinanze del Consiglio di Stato. Vi terrò aggiornati.

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