Ho presentato a inizio luglio una
mozione
inerente i calendari venatori e la protezione dell’orso bruno marsicano che
vive in prevalenza nel Parco Nazionale d’Abruzzo interessante le regioni
Abruzzo, Molise e Lazio.
Fermo restando che per la
sottoscritta la caccia è una pratica barbara e indegna di un paese civile,
fintanto che essa sarà tutelata dalla legge, coloro che la praticano potranno
continuare ad ammazzare animali solo attenendosi scrupolosamente alle norme in
materia e a rigorosi calendari venatori.
Una delle specie a forte
rischio di estinzione è l’orso bruno marsicano simbolo del parco nazionale
d’Abruzzo e tipico dell’Italia centrale; ne esistono, secondo alcune stime,
ancora circa una cinquantina di esemplari.
La Direttiva Habitat (92/43/CEE)
garantisce la rigorosa tutela dell’oro marsicano vietando al contempo la
distruzione dei suoi siti di riproduzione, delle sue aree di riposo come quelle
di molte altre specie elencate nel suddetto documento. La regione Lazio ha
aderito al Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM)
fin dalla sua costituzione e si è impegnata a istituire una forma di salvaguardia
adeguata nella zona dei Monti Ernici senza peraltro realizzarla ed è proprio
per questo che, tempo fa, ho presentato in tal senso una proposta
di legge per l’ampliamento del Parco regionale dei Monti Simbruini.
Il Presidente della Regione
ogni anno in occasione della stagione venatoria, con un decreto, emana misure
speciali a protezione dell’orso marsicano. Nel corso degli anni questi decreti
però sono stati in parte adottati in violazione della legge così come
sentenziato dal TAR e dal Consiglio di Stato sempre con la stessa motivazione:
mancata sottoposizione del decreto al parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per
la Protezione e la Ricerca Ambientale) e il fatto che vi sia prevista la possibilità
di cacciare nelle aziende turistico e faunistico venatorie per i non residenti.
Ultima in termini temporali l’ordinanza
6094/2018
del Consiglio di Stato del 14 dicembre 2018, rilevando quanto sopra, ha sospeso
l’esecutività del decreto del Presidente della Regione Lazio del 27 settembre
2018, n. T00220 ma ha altresì sottolineato che: “sul piano della
comparazione tra gli opposti interessi in gioco, (…) l’interesse pubblico,
consistente nella speciale esigenza di proteggere l’habitat di una specie
protetta, come l’orso bruno marsicano, in zone limitrofe al Parco Nazionale di
Abruzzo, deve ritenersi senza dubbio prevalente sulla pretesa regionale di
garantire più spazi e più occasioni di prelievo alla comunità di cacciatori
nell’esercizio dell’attività venatoria, come si è già rilevato nel decreto
presidenziale n. 5564 del 22 novembre 2018;”.
Ad oggi, con il calendario
venatorio 2019 pubblicato il 11 settembre 2019 (anche se in ritardo in
quanto secondo l’art. 18 comma 4 della L.157/1992
il calendario e il regolamento
andrebbero pubblicati “entro e non oltre il 15 giugno”) sembra
che la Regione abbia per lo meno acquisito il parere preventivo dell’ISPRA
(1330 T-A1B del 14 gennaio 2019) come prevede la Legge e si sia adeguata a
quanto previsto dalle Ordinanze del Consiglio di Stato accogliendo, in pratica,
quanto richiesto nella mozione presentata. Analizzerò comunque il documento
prodotto per valutarne la bontà e la coerenza con la normativa nazionale e le
ordinanze del Consiglio di Stato. Vi terrò aggiornati.
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