I piani di assetto delle aree naturali regionali protette sono strumenti importantissimi “ai fini della tutela e della promozione dei valori naturali, paesistici e culturali presenti nell'area stessa”.
Secondo l’art. 26 della L.R. 29 del 6 ottobre 1997 essi vanno a regolare caratteristiche ed attività che si possono svolgere al loro interno tra le quali” la loro perimetrazione e destinazione ad uso pubblico o privato, i vari gradi di accessibilità veicolare e pedonale, i sistemi e le attrezzature ivi insistenti, indirizzi e criteri di intervento su flora e fauna, organizzazione generale del territorio in zone di riserva integrale o generale ecc.
L’art. 27 invece spiega come i regolamenti abbiano lo “scopo di garantire il perseguimento delle finalità per cui è istituita l'area stessa, disciplinando l'esercizio delle attività consentite” tra le quali ricordiamo ad esempio: interventi sulle acque, raccolta delle varie specie vegetali, costruzione di opere e manufatti, svolgimento di attività commerciali, artigianali, sportive o di ricerca scientifica, il soggiorno e la circolazione del pubblico solo per citarne alcune.
È chiaro quindi come siano entrambi strumenti importantissimi per la gestione e fruizione delle aree naturali protette in difetto dei quali queste si troverebbero senza una specifica regolamentazione delle attività suddette con grave danno al proprio tessuto ambientale e sociale.
Al momento attuale, pur essendosi fatti numerosi passi avanti, vi sono ritardi nella redazione dei piani, nel loro completamento, adozione ed aggiornamento. Se guardiamo la Relazione sullo stato della pianificazione delle aree protette 2019 vediamo come siano ancora in corso di redazione i piani della Riserve naturali dell’Arcionello in provincia di Viterbo, dell’Inviolata oggi nel Parco Nazionale Regionale dei Monti Lucretili e del Parco Nazionale Regionale Marturarum nel comune di Barbarano romano.
Per questi motivi ho presentato un Ordine del Giorno che è stato approvato nella seduta di Consiglio del 21 gennaio. Il documento impegna la Giunta ad attivarsi per accelerare tutte le procedure, compresa l’adozione di atti e assegnazione di personale aggiuntivo, con lo scopo di arrivare all’approvazione ed adozione dei Piani di assetto per le aree succitate.
Purtroppo su questo argomento come su molti altri c’è poca informazione e forse anche poco interesse; ricordiamoci però che la cura del nostro territorio non è “delegabile a qualcun altro”; inizia da noi, da come ci comportiamo in quel territorio e anche da quanto ne sappiamo riguardo la sua gestione e conservazione.
Io non mollo e voi?