È stato bocciato dalla
maggioranza con dichiarazione di voto contrario della lista civica Zingaretti
il mio emendamento al collegato al bilancio 2020 in discussione in aula che, ai
sensi del D.Lgs.
159/2011, destinava beni immobili confiscati alla mafia o ad altre
organizzazioni criminali proprio alla realizzazione di case rifugio per le
donne vittime di violenza.
Come avevo avuto modo di spiegare
qualche giorno fa nella nostra regione la L.R.
4/2014, tra le altre iniziative, prevede la possibilità per la Regione di concedere in comodato d’uso immobili del proprio
patrimonio a ”enti o associazioni che hanno tra gli scopi statutari essenziali
la lotta ad ogni forma di violenza contro le donne ed i minori” per
trasformarli in centri antiviolenza, case rifugio, o case di semiautonomia.
Dopo aver approvato
un mio Ordine del giorno che impegnava la Giunta a valutare possibili
interventi per istituire questo tipo di strutture a favore di donne vittime di
violenza nei comuni di Tarquinia e Montalto di Castro in provincia di Viterbo,
unica nel Lazio ad esserne sprovvista, la maggioranza ha bocciato l’emendamento
al collegato al bilancio che destinava a tale scopo i beni immobili confiscati
alla mafia e alle organizzazioni criminali.
Non c’è stata nessuna
spiegazione da parte della Giunta e non voglio credere che l’emendamento sia
stato bocciato per meri motivi politici solo perché proveniente
dall’opposizione. Se così fosse sarebbe molto grave e indicherebbe una
scarsissima considerazione per un argomento come quello della violenza sulle
donne che purtroppo è di allarmante attualità e definito dal Procuratore
Generale della cassazione Giovanni Salvi come una vera e propria emergenza
nazionale.