È incredibile come una
istituzione pubblica pagata dalla comunità ignori le richieste dei cittadini
per tramite dei propri portavoce appositamente eletti all'assemblea regionale!
Qualche mese fa, infatti, avevo
interrogato il Presidente del Consiglio Regionale in merito alle carenze di
requisiti della Dott.ssa Daniela Donetti nominata, peraltro senza concorso
pubblico, Direttore generale della ASL di Viterbo. Per la qualifica di
Direttore generale la Regione ha stabilito che sia necessaria, oltre ai
requisiti di legge, anche la pregressa esperienza almeno quinquennale nella
direzione di una struttura omologa che l’attuale direttore non aveva.
Per accedere infatti
all’incarico di struttura complessa presso l’Ospedale San Camillo di Roma
sarebbe stato necessario che il Collegio Tecnico validasse positivamente un
periodo quinquennale pregresso che pare sia stato integrato cumulando due
incarichi differenti. Uno, passato dalla Dott.ssa Donetti presso l’ASL 3
dell’Umbria a Foligno dal 2000 al 2003 e l’altro presso l’Azienda Ospedaliera
“Santa Maria” di Terni dal 2003 al 2005 che essendo durato appena due anni, non
è comunque soggetto alla valutazione del Collegio tecnico.
Inoltre il Dlgs 502/92 stabiliva
che “per il conferimento dell'incarico di struttura complessa non possono
essere utilizzati contratti a tempo determinato” che invece riguardava uno
dei due contratti di cui sopra che, quindi, non era utilizzabile ai fini del
computo quinquennale per il conferimento di Direttore di Struttura Complessa
presso l’ospedale San Camillo.
Ecco che perciò verrebbe a
mancare questo indispensabile requisito che ho evidenziato nella precedente interrogazione
alla quale però non ho mai ricevuto risposta scritta come richiesto.
Ora un’ulteriore incongruenza si
è aggiunta a quelle segnalate in precedenza e ne ho nuovamente chiesto conto al
Presidente Buschini sempre con una
interrogazione a risposta scritta. Con apposito decreto
del 27 dicembre 2017 il Presidente della Regione Lazio ha prorogato di un
anno l’incarico alla Dott.ssa Donetti che scadrebbe il 3 novembre prossimo. La legge
stabilisce che la durata dell’incarico “non può essere inferiore a 3 anni e
superiore a 5 anni” e che alla scadenza dell’incarico, ovvero nelle ipotesi
di decadenza e di mancata conferma dell’incarico, le regioni procedono alla
nomina con le stesse modalità previste per quella di un eventuale commissario da
scegliersi fra “soggetti inseriti nell’elenco nazionale”.
Guardiamo le date: la proroga
è avvenuta il 27 dicembre 2017 cioè ben dieci mesi prima della scadenza
dell’incarico che sarebbe dovuta avvenire il 2 novembre 2018 e, caso strano, un
mese e mezzo prima della pubblicazione della lista dei soggetti idonei alla
nomina di direttore Generale nelle Aziende e negli Enti del SSN avvenuta il 12
febbraio 2018. Dieci mesi non sono un tempo sufficiente per seguire tutte le
procedure di legge? Perché tutta questa fretta?
Tralascio le pretestuose,
illogiche e contraddittorie motivazioni a sostegno della proroga che comunque
potete leggere nell’interrogazione; quello che balza agli occhi è che il
contratto è stato prorogato in barba alla legge che prevede una durata di 3 o 5
anni senza possibilità di differimento e soprattutto che la normativa, per il
conferimento dell’incarico di Direttore Generale, prevede solo l’uso delle
procedure ivi previste oppure la nomina di un commissario da scegliersi tra i
soggetti inseriti nell’elenco nazionale. Infatti, quest’ultimo è stato il
criterio usato dalla Regione per individuare i 6 Direttori generali di altrettante
strutture nel Lazio (ASL Roma4, ASL Roma5, ASL Frosinone, AO San Giovanni
Addolorata, AOU Sant’Andrea, Ares 118) ma non della ASL di Viterbo. Perché?
Quindi per quanto riguarda
l’incarico di Direttore generale dell’ASL di Viterbo conferito alla Dott.ssa
Donetti, oltre alla mancanza di requisiti si è aggiunta l’illegittima proroga.
Cosa ne dicono l’On.
Zingaretti e l’assessore alla Sanità D’Amato? Ritengono coerente con la
normativa e con i principi di imparzialità e trasparenza la mancanza di
requisiti prima e la proroga poi? Ora che l’incarico è in scadenza ci si
inventerà un’altra proroga o si procederà con un avviso pubblico come la legge
stabilisce? I cittadini attendono risposte.