mercoledì 22 gennaio 2020

Impianti fotovoltaici: la Regione si prenda le sue responsabilità





Alcuni comuni lo sanno molto bene e Tuscania è uno di questi: stanno sorgendo impianti fotovoltaici come funghi e molte sono le richieste di approvazione per progetti simili.

Purtroppo tali progetti riguardano esclusivamente le zone agricole, bruciando così ettari di terreni produttivi e la nostra capacità di autosostentamento alimentare. Da anni giace in qualche cassetto la proposta di Piano energetico regionale che dovrebbe indicare le aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica.

Nel collegato al bilancio (PDL 194 31.10.2019), che andrà fra poco in discussione in aula, la regione inserisce una modifica alla L.R. 16 del 16 dicembre 2011 e più precisamente aggiunge l’art. 3.1 che delega i Comuni a “stabilire una percentuale non superiore al 3% della superficie agricola utilizzabile (SAU) del territorio comunale destinabile alla realizzazione di impianti fotovoltaici” fintanto che non vengono individuate quelle zone che non sono idonee a tali installazioni (secondo quanto disposto dalle Linee Guida Nazionali di cui al Decreto Ministeriale del 10 settembre 2010).

Ora, fermo restando che la Regione dovrebbe celermente individuare le zone non idonee, come prescrive la legge, con lo scopo di dare anche ai soggetti privati un quadro chiaro su dove è possibile investire (avevo presentato tempo fa una mozione in tal senso che è stata bocciata), ci sembra poco lungimirante delegare ai Comuni una competenza che spetta alla Regione. Finora l’assessore Onorati e l’Assessore Alessandri, competenti per agricoltura ed energia, nulla hanno opposto a questo proliferare di progetti e centrali e nulla hanno fatto per ascoltare le richieste delle associazioni ambientaliste e della Sovraintendenza, tesa a tutelare il paesaggio. Ora questo articolo che demanda ai comuni è un vano tentativo di lavarsi le mani da mancate azioni di indirizzo politico che chi governa è tenuto a attuare.

Ho perciò presentato un emendamento che va a modificare l’articolo 3.1 inserito nella proposta in modo che sia la Regione a prendersi la responsabilità di stabilire una “percentuale non superiore al 3% della superficie agricola utilizzabile (SAU) dei territori comunali destinabile alla realizzazione di impianti fotovoltaici in conformità al vigente Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, tenendo conto anche degli impianti già realizzati”.

Sia cioè la Regione a stabilirlo tenendo conto di quanto già realizzato in modo da non gravare ulteriormente il territorio ma anche rispettando il vigente PTPR che ultimamente è sembrato non esistere nemmeno.