sabato 26 gennaio 2019

Orte Civitavecchia - Il TAR dà ragione agli ambientalisti




L’ordinanza del TAR relativa al ricorso firmato dalle associazioni ambientaliste contro la Presidenza del Consiglio e contro Anas in cui si chiedeva l’annullamento del provvedimento di compatibilità ambientale del tracciato verde della SS675 tratto Monteromano – SS1 Aurelia, che veniva localizzato nella Valle del Mignone, ristabilisce finalmente un principio di prevalenza della tutela dell’ambiente e del paesaggio sulla questione dell’interesse pubblico troppo spesso invocato quando si tratta di realizzare le infrastrutture.

Nell’ambito della procedura di approvazione del progetto preliminare, appare ancora più evidente come il consenso al tracciato verde espresso dalla Regione Lazio a guida PD sia stato un mero parere politico che non ha voluto tenere conto delle tante criticità ambientali, come i pesanti impatti sulla Rete Natura 2000, istituita dalla UE proprio per proteggere la biodiversità, pur essendo l’ente competente per la gestione dei SIC (Siti di interesse comunitario) e ZPS (Zona di protezione speciale). Questo provvedimento, a mio parere, sancisce infine le mancanze del nostro paese nella attuazione dei principi stabiliti dalla Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE) ed Uccelli per la cui effettiva applicazione si necessita dell’intervento della Corte UE.

Come anche correttamente espresso dalle associazioni promotrici, la decisione del TAR, che rinvia proprio alla corte Europea dubbi e domande sorte sulla decisione inerenti la scelta del cosiddetto “tracciato verde”, solleva un’altra importante questione che potrà avere importanti ripercussioni sul futuro. Il Tribunale amministrativo infatti pone il dubbio sul fatto se sia legittimo per un organo come la Presidenza del consiglio dei Ministri ignorare le decisioni o direttive del Ministero dell’ambiente che è la massima autorità in materia ambientale.