venerdì 25 gennaio 2019

Su acqua potabile rischio sanzione Ue altissimo




Chiesta audizione urgente dell'assessore alla Sanità D’Amato e all'Ambiente Onorati

“La commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia per aver disatteso gli obblighi imposti dal diritto comunitario sulla qualità delle acque potabili per la presenza di valori fuori norma di arsenico e fluoruri in particolare in provincia di Viterbo. Pertanto il rischio di procedura d’infrazione è adesso incombente.” Così in una nota i consiglieri regionali M5s del Lazio. “Il programma di interventi finora messo in campo dalla Regione Lazio si dimostra inefficace nonostante gli imponenti investimenti effettuati negli impianti di dearsenificazione, circa 60 milioni di euro per la loro realizzazione e circa 17 milioni di euro per la loro manutenzione. – fa sapere la consigliera regionale 5 stelle, Silvia Blasi -  Tra l’altro è noto come questi impianti abbiano tempi di vita mediamente brevi ed è quindi necessario che la regione inizi ad elaborare una soluzione alternativa, come più volte ho sollecitato alla Giunta nell’ambito della discussione sul Piano di tutela delle Acque regionali.” Continua Blasi: “Le criticità legate alla qualità dell’acqua potabile in provincia di Viterbo sono in parte legate all’origine vulcanica, per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e fluoruri, ed in parte all’eccessivo uso di fitofarmaci per quanto attiene alle fonti idropotabili legate al Lago di Vico.  In base all’art. 12 del Dlgs 31/2001, la Regione Lazio ha specifiche responsabilità tra cui gli adempimenti relativi all’inosservanza dei valori di parametro e l’adozione di piani d’intervento. La regione è troppo impegnata in un braccio di ferro fuori o dentro Talete, invece di preoccuparsi della qualità dell’acqua potabile dei cittadini della provincia di Viterbo.” Conclude la consigliera 5 stelle, Silvia Blasi: “Ho inviato immediatamente una richiesta di audizione al’Assessore all’ambiente Enrica Onorati ed all’Assessore alla Sanità  Alessio D’Amato affinché vengano in commissione ad informare dettagliatamente sulla procedura d’infrazione della UE e sulle azioni che intendono intraprendere per scongiurarla”.