Sono
stata tre giorni a Bruxelles per studiare ed approfondire una tematica
estremamente importante ed attuale come quella dei Fondi europei.
Il
corso Fondiamo organizzato dal Vice Presidente del parlamento Europeo Fabio Massimo
Castaldo è stato un importante opportunità di approfondimento su questa
materia. I fondi europei infatti sono una risorsa fondamentale per promuovere
innovazione, sviluppo e ecosostenibilità nel nostro e in tutti gli altri paesi
d’Europa. Dati alla mano la politica di coesione europea, che rappresenta circa
un terzo del bilancio dell’unione ed il 12% della spesa pubblica in Italia,
nella programmazione 2007/2013 ha consentito la creazione di 89000 posti di
lavoro, il sostegno a 82000 PMI, la produzione di 586 MW di energie
rinnovabili, l’accesso alla banda larga a 2,3 milioni di persone ed attività di
formazione per 1,9 milioni di persone tramite il programma FSE in Italia.
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Slide 1
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Questo
è un momento cruciale per la definizione delle politiche della nuova
programmazione europea a cui il Lazio partecipa realizzando la programmazione
regionale. In questo contesto la quota di fondi che ciascuna regione riceve
dipende dalla ricchezza della regione stessa, ovvero dal reddito pro capite. In
uno scenario europeo, la regione Lazio è classificata come una delle più
sviluppate, come si evince dalla mappa allegata (slide_1). In Italia esiste un
gap economico - sociale evidente tra Nord e Sud, dove si collocano le regioni
meno sviluppate e più bisognose di sostegno da parte dei fondi UE.
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A
latere, una mia piccola riflessione: questo divario sembrerebbe incolmabile
considerato che l’UE spende da sempre molti più fondi per le regioni del sud
che per quelle del nord. Mi chiedo dove vada a finire tutto questo denaro e che
risultati ha dato e sta dando, ma questo discorso meriterebbe un
approfondimento a parte.
Per
l’Italia la prossima programmazione prevede un budget di circa 38,6 miliardi di
euro da spendere in 7 anni, con un aumento di circa il 6% rispetto alla
dotazione 2007/2013 (slide_2). Fondi che dovranno essere usati per realizzare
12 obiettivi tematici inclusi in tre grandi aree quali:
1.
sviluppo ed
innovazione;
2.
conservazione
della biodiversità;
3.
politiche di
inclusione sociale.
(slide_3).
Questo
è un momento cruciale perché è in fase di definizione il programma regionale
2021/2027; cosa sta facendo il Lazio? Esiste una fase di concertazione con i
territori nell’orientare la prossima politica di spesa dei fondi UE?
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Una
risorsa purtroppo, ad oggi, gestita veramente male nella nostra Regione dove
ancora devono essere spesi oltre 11 milioni di euro della vecchia
programmazione 2007 – 2013. Questi soldi devono essere spesi entro il 31
dicembre 2018 pena la perdita definitiva del finanziamento. È chiaro che Il
Lazio si trova in affanno e deve rincorrere questa scadenza gestendo l’erogazione
di fondi velocemente. Questo comporta il rischio di commettere errori anche
meramente materiali oltre che, fatto ben più grave, porre scarsa attenzione
alle politiche veramente importanti per il nostro territorio con la conseguenza
di favorire alla fine i soliti amici.
Infine
voglio fare un breve accenno e condividere l’approfondimento sul programma UIA (Urban
Innovative Action) che è in scadenza a gennaio 2019 (https://www.uia-initiative.eu/en)
i cui beneficiari sono i comuni. È un programma che prevede la sperimentazione
di soluzioni innovative nelle aree urbane nell'ambito
della transizione
digitale, uso sostenibile del suolo, povertà urbana e sicurezza urbana.
Un’occasione da sfruttare per cambiare la qualità della vita nelle nostre città
spesso soffocate da sistemi di trasporto inquinanti ed obsoleti, da tensioni
sociali legate a spazi urbani abbandonati e da scelte urbane dissennate poiché
non inclini alla valorizzazione di aree verdi e spazi di inclusione sociale.
Sarebbe opportuno che tutti gli organi territoriali competenti si attivassero
per non perdere l’ennesima ghiotta occasione.
Silvia Blasi