lunedì 2 marzo 2020

Inceneritori: nessun impianto se il Comune non è favorevole




Da oggi in poi, senza parere favorevole del Comune interessato la Regione non potrà autorizzare nessun impianto di trattamento e di incenerimento rifiuti grazie ad un emendamento del Movimento 5 stelle.

Sono state integralmente recepite le osservazioni che ho inviato alla Direzione Regionale nell’ambito della procedura autorizzativa per l’impianto di incenerimento rifiuti proposta dalla società A2A nel comune di Tarquinia.
Nel collegato al bilancio è stato approvato un mio emendamento che riguarda delle sostanziali modifiche all'art. 15 della L.R. 27/98 e che recepisce i più recenti orientamenti della giurisprudenza amministrativa (come ad esempio la pronuncia n.480/2017 del TAR del Piemonte). Nel merito: con questa nuova norma l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) non potrà più costituire variante urbanistica automatica se il Comune territorialmente competente non si esprimerà favorevolmente al progetto.

pagg. 59-60 della L.R. 1/2020 (BURL suppl. 2 27-02.2020)

Riferendomi poi all’altro emendamento sul tema che rappresenta un ulteriore ostacolo alla realizzazione di inceneritori e che recentemente è stato approvato: fermo restando il divieto assoluto di costruire nuovi impianti di incenerimento e di trattamento se non previsti nel piano rifiuti vigente, questa ulteriore norma, che ovviamente si applica anche al progetto presentato dalla A2A, ristabilisce, nel rispetto dei principi di semplificazione procedimentale, la centralità degli enti locali per le decisioni che riguardano gli strumenti urbanistici.

Mi aspetto che gli amministratori locali che hanno alimentato in questi ultimi mesi la battaglia contro l’inceneritore di Tarquinia informino correttamente la cittadinanza sugli strumenti normativi appena introdotti per contrastare anche questo scellerato progetto. Il Movimento 5 Stelle - a differenza di altre forze politiche - è da sempre contro gli inceneritori e ha ottenuto faticosamente questo risultato dopo un lungo lavoro.

Sindaci e consiglieri comunali che sono saliti sulle barricate per opporsi, giustamente, alla realizzazione dell’inceneritore sul loro territorio, sarebbe il caso si ponessero seriamente qualche domanda e soprattutto dessero qualche risposta chiara ai cittadini visto che i loro colleghi di partito in regione e a livello nazionale si dichiarano favorevoli difendendo a spada tratta questo genere di impianti. La schizofrenia politica, a mio avviso, non può essere tenuta nascosta a lungo e prima o poi presenterà il conto.


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