Non ci salveremo da soli; penso che alla luce dei fatti, dovrebbe essere chiaro a tutti. Questo è il momento dell’unità e di fare comunità per portare a casa il risultato più importante di tutti: la vita.
Permettetemi uno sfogo: sono inutili e controproducenti le polemiche di ogni tipo lo sperticarsi in divisioni aritmetiche mal fatte, la ricerca di visibilità a tutti costi quando le paure che strumentalmente si cavalcavano in precedenza sono superate oggi da qualcosa di tangibile, concreto e sconosciuto.
Invito perciò tutti nella loro qualità di amministratori, sindaci, vice, consiglieri e tutti gli eletti a lavorare per informare correttamente la cittadinanza sulle misure prese dal Governo a favore di imprese, famiglie e cittadini. I 4,3 miliardi che il Governo eroga ai comuni, sono un anticipo di cassa: una somma cioè che lo Stato versa agli enti locali generalmente nel mese di maggio e che, in accordo con L’Associazione Nazionale comuni Italiani (A.N.C.I.), sarà erogata prima proprio per far fronte all’emergenza senza precedenti che stiamo vivendo. Per fare un esempio: a Roma si è deciso di cancellare il canone del 2020 per l’occupazione del suolo pubblico a tutte le attività di ristorazione, quali bar, ristoranti ed esercizi commerciali allo scopo di aiutare un settore fortemente penalizzato da questo tragico momento.
Gli ulteriori 400 milioni che il Governo ha stanziato sono destinati ad aiutare coloro che hanno difficoltà a mangiare e sono un aiuto iniziale che, se confermata la bozza che circola in queste ore, sarà distribuito nei comuni in base alla popolazione ivi residente e al reddito pro-capite in maniera che arrivi proprio a chi ne ha più bisogno. Invito parimenti i cittadini a vigilare e a stare col fiato sul collo dei loro amministratori affinché questi fondi vengano impiegati in maniera equa e diretta a incontrare l’urgenza di chi non può acquistare cibo e beni di prima necessità. I comuni inoltre possono attivare e coordinare la raccolta di donazioni per incrementare quanto a disposizione per far fronte alle emergenze alimentari.
Lo ripeto, stiamo vivendo una situazione senza precedenti; i fondi sono senz’altro esigui e l’Europa dovrà fare la sua parte perché da questa crisi non si esce da soli. La storia ce lo dirà ma di sicuro non basta il Governo con interventi diretti: ci vuole un’Europa unita e solidale, mai come ora.
Mi aspetto inoltre che in una situazione così grave tutti gli amministratori informino correttamente i cittadini sulle iniziative messe in atto per far fronte all’emergenza sanitaria e sulle azioni concrete varate per sostenere chi ha più bisogno.
Questo non è il momento della polemica; ci sarà il tempo per il confronto politico, anche aspro, e per cercare cosa, eventualmente, non ha funzionato e le eventuali responsabilità. Adesso dobbiamo lavorare uniti per superare questa emergenza che è la più grave che l’intera umanità deve affrontare dopo la seconda guerra mondiale. Forza!