venerdì 13 novembre 2015

Su progetto Etruscan e oli esausti l'assessore Refrigeri dia delle risposte

Ho depositato un'interrogazione diretta all'assessore Refrigeri e al presidente Zingaretti in merito al progetto ''Etruscan'', ovvero alla sperimentazione di un trasporto extra-urbano alimentato da energia prodotta da impianti fotovoltaici e biocarburante eco-sostenibile derivante dalla trasformazione degli oli esausti degli esercizi commerciali. A questo proposito la Provincia di Viterbo ha avviato anche un progetto sperimentale per la raccolta, il trasporto ed il recupero dell'olio esausto vegetale di provenienza domestica, indicendo un bando pubblico per la fornitura di contenitori (€ 984.525 iva esclusa) ed un altro per la raccolta a domicilio (€ 816.171). Nonostante le ingenti risorse pubbliche, anche regionali, impegnate in queste gare, in molti comuni della provincia di Viterbo, il servizio di raccolta degli oli esausti non è ancora attivo, tanto che i nostri attivisti di Fabrica di Roma hanno depositato un'istanza al loro Comune per richiedere la messa in opera del servizio. Iniziativa seguita anche da molti consiglieri del M5S in tutta la Tuscia, tra cui Tarquinia, con interrogazioni presentate nei consigli comunali.


Voglio sapere da Refrigeri e Zingaretti l'esatto ammontare dei finanziamenti regionali concessi alla Provincia di Viterbo, sia per ''Etruscan'' che per l'organizzazione del servizio di raccolta e riuso degli olii esausti e se la Regione ne sta monitorando il corretto impiego. L'assessore dovrebbe dirci inoltre se la Regione sta monitorando il corretto adempimento, da parte della Provincia di Viterbo e relativi Comuni, della normativa di legge in relazione allo smaltimento degli oli esausti, uno dei principali fattori di inquinamento idrico.

Progetti come ''Etruscan'' sono la strada da percorrere per far uscire il Lazio dalla drammatica situazione ambientale in cui è stato lasciato da decenni di malapolitica e di pessima amministrazione ma è nostro dovere vigilare sulla corretta allocazione delle risorse regionali, per evitare che encomiabili progetti a tutela dell'ambiente diventino terreno di caccia dei soliti speculatori.