Stamane in commissione ho chiesto all’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati, di rispondere ad alcune mie domande sul progetto “Traditional Food Academy of Rome and Lazio”, ma non avendo risolto i miei dubbi ho depositato anche un’interrogazione. “Traditional Food Academy of Rome and Lazio” è un progetto di promozione delle eccellenze agroalimentari del Lazio nasce da una proposta presentata dal Centro Studi “Cappella Orsini” in nome e per conto della società Allievi di Cosma Srl e consiste in un punto vendita da situare presso l’ex chiesa di Santa Maria di Grotta Pinta.
Rosati lo ha definito un progetto ‘importantissimo’ per la sua ubicazione , in un immobile di pregio storico recentemente restaurato e affittato da Roma Capitale proprio alla Allievi di Cosma srl a meno di due chilometri dall’Enoteca Regionale, un’altra struttura finanziata dalla Regione Lazio per la ‘promozione delle eccellenze agroalimentari del Lazio’ tristemente nota alle cronache per le vicende societarie e finanziarie. Rosati però non ci ha detto in commissione né quanti fondi sono stati stanziati dall’ARSIAL nè quali sono stati i criteri che hanno portato alla scelta del progetto, vista l’assenza di un bando pubblico, né spiegato i motivi della sua ‘importanza fondamentale’ oltre quelli legati all’ubicazione, come se via Frattina fosse una degradata arteria periferica.
Voglio quindi sapere da Zingaretti e dall’assessore Ricci se sono a conoscenza del fatto che ARSIAL adotta progetti a discrezione dell’Amministratore Unico senza alcun bando pubblico e senza alcun controllo di spesa da parte della Regione e cosa vogliono fare per far conoscere a noi commissari, e ai cittadini tutti, gli effettivi costi del progetto. L’ARSIAL dovrebbe proteggere coltivatori ed allevatori ed aiutarli nel mercato nazionale e internazionale, una mission ben chiara e distante dalle inserzioni su non-giornali e dalla realizzazione di punti vendita sparsi per il centro storico di Roma.