Al fine di ostacolare il proliferare di grandi centrali di produzione di energia su suolo agricolo ho presentato diversi emendamenti, tra cui la proposta di una modifica dell’istruttoria autorizzativa degli impianti fotovoltaici nel senso che il proponente che voglia installare tali impianti in aree agricole dovrà dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima dell’autorizzazione, la disponibilità di suolo agricolo pari a cinque volte la superficie adiacente interessata dalla realizzazione dell’impianto .Il predetto requisito non si applica ai progetti di impianti agrovoltaici che adottino soluzioni integrative con montaggio verticale dei moduli, nonché ai progetti di impianti solari fotovoltaici da realizzare su terreni abbandonati da almeno cinque anni; su aree dichiarate come siti di interesse nazionale; su discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati, cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento.”