A che punto è l’organizzazione dei Progetti di Utilità Collettiva da parte dei comuni e degli altri soggetti coinvolti?
Il Reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alla disuguaglianza che prevede, per sommi capi, la corresponsione da parte dello Stato di una somma mensile stabilita in base al reddito a fronte della quale il beneficiario sottoscrive un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale atti a favorire un percorso di inserimento lavorativo e sociale.
Petti per l’inclusione sociale e per il lavoro
Il primo prevede l’impegno, tra gli altri, da parte del beneficiario ad accettare almeno una su tre offerte di lavoro pena la perdita dell’assegno; il secondo riguarda situazioni complesse da valutarsi oltre che con i servizi per l’impiego anche con altri enti territoriali competenti.
Nei Patti per l’inclusione Sociale e nei Patti per il lavoro è previsto che i beneficiari del Reddito di cittadinanza (RdC) partecipino a dei Progetti di Utilità Collettiva (PUC) all’interno del comune di residenza per almeno 8 ore a settimana aumentabili fino a 16.
I Progetti di Utilità Collettiva
Dopo lo stop dovuto all’emergenza Covid, dal 10 luglio 2020 tutti i Comuni italiani devono attivare i PUC, che sono progetti elaborati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e gestiti dai singoli Comuni, ai quali i percettori del Reddito di cittadinanza abili al lavoro sono obbligati ad aderire.
Tra gli obblighi che i beneficiari del RdC sottoscrivono c’è quello di partecipare a dei Progetti di Utilità Collettiva. Perciò in sinergia con gli attivisti e portavoce dei 60 comuni del viterbese, ho dato il via a un’attività di verifica dell’attivazione dei Progetti di Utilità Collettiva da parte delle amministrazioni comunali della nostra provincia.
I P.U.C. occasione di inclusione e crescita
È importante sottolineare l’importanza che i PUC possono avere per i comuni e quale grande occasione di inclusione e crescita possano rappresentare per i beneficiari e la comunità stessa. Gli ambiti di intervento dei PUC sono sei: Sociale, Culturale, Artistico, Ambientale, Formativo, Tutela dei Beni Comuni. Si possono citare ad esempio: supporto ad anziani con disabilità, manutenzione arredo urbano, parchi pubblici e giochi per bambini; pulizia cortili scolastici e raccolta di rifiuti abbandonati, supporto all’organizzazione di eventi culturali ecc. Queste attività a servizio dei comuni sarebbero a costo zero per le amministrazioni che le organizzano (assicurazione INAIL a parte che verrebbe pagata dallo Stato) a tutto beneficio della comunità e dell’integrazione sociale che ne deriverebbe.
Probabilmente anche grazie al momento particolarmente difficile che stiamo vivendo dal punto di vista sanitario, non risulta essere svolta alcun tipo di attività da parte dei beneficiari del RdC in parecchi comuni della provincia di Viterbo.
Ho predisposto perciò una serie di Accessi agli atti in tutti i comuni della provincia allo scopo di capire a che punto stanno gli iter di attivazione dei Progetti di Pubblica Utilità.
Il nostro intento è monitorare quanti beneficiari ci sono per ogni Comune; quali PUC ogni amministrazione comunale intende attuare o ha già attuato, quali Amministrazioni osservino le disposizioni di legge, e quali le ignorino. I MeetUp locali e i Portavoce comunali si attiveranno poi per la diffusione di queste informazioni alla cittadinanza.