A.R.S.I.A.L. torna sui suoi passi e rivede la graduatoria approvata a maggio del bando pubblico denominato progetto (P)orto Sicuro.
Il progetto (P)orto sicuro riguardava la concessione di contributi a fondo perduto per progetti finalizzati al sostegno della filiera agricola attraverso consegna a domicilio. Con una recente Determina infatti l’ente regionale finanzia tutte le domande ammissibili.
Ho appreso con soddisfazione della revisione della graduatoria messa in atto da A.R.S.I.A.L. inerente il bando (P)orto Sicuro sulla quale avevo espresso dei forti dubbi per le modalità con le quali era stato pubblicato.
Il bando tramite click day
L’avvio della presentazione delle domande per il bando (P)orto sicuro infatti è stata fatta coincidere con la pubblicazione dello stesso facendo venire meno uno dei presupposti di base che ogni bando pubblico dovrebbe avere e cioè il rispetto della parità di trattamento per i partecipanti. Questi infatti avrebbero dovuto essere messi a conoscenza del termine di apertura della selezione con un certo margine di anticipo. Secondo il bando però sarebbero state finanziate le domande ammissibili selezionate secondo l’ordine di protocollo di arrivo delle stesse. Di fatto perciò l’assegnazione è avvenuta, con una sorta di click day,a chi è stato più veloce nella presentazione.
I ricorsi.. e la marcia indietro
L’A.R.S.I.A.L., anche grazie ai numerosi ricorsi minacciati dai soggetti esclusi, ha rivisto le domande e, delle 208 risultate ammissibili e finanziabili, 25 risultano essere state finanziate con la Determina di maggio 2020, altre 179 possono essere immediatamente finanziate e 4 sono ancora in fase di analisi come specificato nella Determinazione del Direttore
Generale 423 del 13 agosto 2020.
Il mio plauso alla Regione che, come avevo chiesto ad aprile 2020 con una serie di proposte per l’e-commerce in agricoltura, ha trovato i fondi necessari per allargare la platea dei destinatari del progetto (P)orto Sicuro.
Portare il cibo fresco e a km zero dentro le case rappresenta un’evoluzione importante delle modalità di vendita dettata dalle rigide disposizioni sanitarie imposte dal Covid-19 e va colta in maniera propositiva e operativa. Credo sia da incentivare e valorizzare l’utilizzo della tecnologia e della rete per meglio promuovere le eccellenze agroalimentari del Lazio; sfida che tante imprese locali stanno e hanno saputo raccogliere.