martedì 29 dicembre 2015

La ASL di Viterbo ha celebrato il rito della rappresentazione di se stessa

In merito alla conferenza dei Servizi “Il nuovo sistema sanitario della provincia di Viterbo” tenuta dalla ASL di Viterbo il 17 dicembre, prendo atto che la ASL ha celebrato il rito della rappresentazione di se stessa. Sono state definite linee strategiche dal Direttore Sanitario attualmente sono un libro dei sogni completamente slegata dai contesti Aziendali e dal territorio in quanto manca completamente la valutazione del bisogno e della domanda di salute della popolazione. Del tutto assenti i Gli unici assenti erano i cittadini, le associazioni cioè i portatori di interessi. Ci risulta che l’azienda ancora non conosce il carico di lavoro dei propri dipendenti e non ha provveduto a riassegnazione del personale per sgravare di funzioni “amministrative” il personale sanitario che con il blocco delle assunzioni in vigore da 6 anni è in una grave situazione di carenza, con l’inevitabile  rischio di aumentare il fenomeno della  malasanità.

Noi riteniamo che in quella “ conferenza Organizzativa” si sarebbe dovuto dibattere di cose concrete cioè di come la priorità di azioni, i tempi per realizzare la nuova risposta
socio/sanitaria e della partecipazione attiva di cittadini ed associazione per abbattere tempi di risposta e burocrazia che spesso sono artificiosi e di come migliorare la qualità delle prestazioni erogate, dei tempi di risposta.

Abbiamo chiaro che la sanità nella regione Lazio è una sanità di livello inferiore a Toscana, Umbria, Emilia Romagna, pur pagando i cittadini del Lazio più tasse. Qualche elemento interessante su cui riflettere è venuto dal sub commissario alla regione Lazio Bissoni che ha confermato il disavanzo per il 2015 di circa 260.000.000 di euro e del più alto costo ospedaliero per ricoverato della regione per la asl di Viterbo.

Chiediamo alla regione e alla direzione Strategica quando saranno’ affrontati i temi chiave della sanità quali la bassa qualità dell’assistenza della medicina di base, le poche ore di accesso per i cittadini alla medicina di base, l’attivazione vera di luoghi dove nelle 12 ore trovare risposte di base, specialistiche, assistenziali riabilitative.
Quando si punterà concretamente alla medicina di comunità e alla medicina ed assistenza domiciliare.
Rispetto ai temi importanti che dovevano essere trattati nella chiave del cambiamento poco di concreto si è sentito. Siamo in attesa di risposte; i cittadini sono in attesa di risposte.