giovedì 16 gennaio 2014

Aiuti di stato per autostrada tirrenica, depositata denuncia alla Commissione Europea.

Il M5S alla Regione Lazio si è da tempo attivato contro la cessione gratuita della S.S. Aurelia, vitale per la mobilità dei cittadini, alla SAT. Nel mese di novembre 2013 è stata infatti presentata una mozione che vuole impegnare il presidente della Regione Lazio e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni necessarie ad impedire la trasformazione di una statale pubblica gratuita in autostrada “Tirrenica” a pagamento, evitando i pesanti pedaggi ai cittadini ai residenti nei comuni lambiti dall'infrastruttura, a cui viene negato il diritto alla mobilità. La casta politica regala una strada statale vitale per i cittadini ad una società privata, con grave pregiudizio per i destini delle comunità locali”, la SAT non esiterà ad aumentare i pedaggi nel caso, già attuale, in cui le stime di traffico non coincidessero con la realtà e più l'autostrada sarà cara, più sarà negato ai cittadini il diritto alla mobilità, perché sulla costa nord della nostra regione non esiste viabilità alternativa. 

La battaglia dei portavoce alla regione Lazio contro quest'opera lesiva per il territorio continua attraverso una denuncia alla Commissione Europea in merito ai presunti aiuti di Stato erogati alla SAT, la società che sta realizzando i lavori dell'autostrada tirrenica. Quello di attirare l'attenzione della Direzione Comunitaria sulla concorrenza era un atto dovuto: lo Stato sta trasferendo un bene pubblico come la S.S. Aurelia ad un privato che lo trasformerà in un' autostrada a pedaggio. La concessione fino al 2046 dell'Aurelia garantirà alla SAT un introito di oltre 200 milioni di euro, essendo il beneficio annuo stimabile in sette milioni, assimilabile al concetto di “aiuto di Stato” che va contro a tutta la normativa comunitaria. Il bene pubblico è pubblico e non può e non deve essere ceduto, soprattutto se gratuitamente, a un privato.
I deputati del M5S hanno presentato un'interrogazione a risposta scritta nel mese di dicembre al Ministro dell'economia e delle finanze, al ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed al ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per conoscere se il Governo sia consapevole dell'ennesimo errore strategico infrastrutturale che, secondo gli interroganti, si sta commettendo e quali iniziative intenda adottare per mostrarsi effettivamente vicino ed utile al proprio territorio ed ai proprio cittadini, gli unici verso i quali una classe dirigente ha degli obblighi.

Silvia Blasi